Italia senza attaccanti, convocato El Chapita Retegui: Mancini si gioca la carta della disperazione
Era il 2010 e José Mourinho allenava il Real Madrid, quando gli chiesero dell'assenza dell'infortunato Higuain che lo avrebbe costretto a schierare titolare Benzema (che in quel momento era dietro l'argentino nelle sue gerarchie): "Se non hai un cane per andare a caccia, vai col gatto", rispose lo Special One. Insomma con qualcuno bisogna pur arrangiarsi quando non si ha disposizione in casa del materiale di prima scelta e la metafora si attaglia benissimo all'attuale situazione dell'Italia alla voce attaccanti, esposta in maniera cruda dallo stesso Roberto Mancini nelle ultime ore: un vuoto al quale il Ct sta cercando di porre rimedio convocando giocatori fuori dai radar come Andrea Compagno, che milita nel campionato rumeno, o che non sono neanche nati nel nostro Paese come – notizia delle ultime ore – Mateo Retegui, che potrebbe diventare dunque l'ultimo oriundo azzurro.
"I problemi sono seri – ha detto Mancini al Messaggero – Immobile è ko, Raspadori in forse. Ci sono grossi interrogativi. I nostri attaccanti centrali, quasi tutti, hanno giocato pochissimo negli ultimi mesi. Non ne abbiamo uno che sia un titolare, fatta eccezione per Gnonto, impiegato un po' di più nel Leeds e può agire da punta centrale. Ma per il resto, siamo messi male: pure Scamacca è reduce da un infortunio, Belotti gioca poco. In difesa e a centrocampo le soluzioni ci sono. E lì in attacco che abbiamo problemi ma non perché non ci siano talenti. Ma devono giocare. E non giocano. Compagno? Lo seguo da due anni, peraltro gioca sempre e fa pure gol. Kean? Gioca in un ruolo dove siamo carenti. È giovane, la speranza è che migliori".
Il quadro è dunque questo, abbastanza desolante. E allora Mancini ha preso il listone in cui ci sono i nomi di tutti gli attaccanti convocabili sparsi per il mondo e, oltre al 26enne Compagno, ha tirato fuori l'argentino Mateo Retegui, nato il il 29 aprile 1999 a San Fernando, in provincia di Buenos Aires. Nella notte i media argentini sono esplosi nel dare la notizia che il centravanti del Tigre, in prestito dal Boca Juniors, è stato convocato dall'Italia per le prossime partite contro Inghilterra e Malta con cui la Nazionale inizierà il suo percorso di qualificazione agli Europei del 2024. Una chiamata – di cui sono stati già informati sia il suo club che il calciatore – possibile in virtù delle lontane origini italiane di Retegui e del fatto che ancora non ha mai vestito la maglia dell'Albiceleste.
Chi è Mateo Retegui, ‘El Chapita' che segna un gol a partita col Tigre
In questo momento in Argentina il nome di Mateo Retegui è sulla bocca di tutti, visto che è partito a mitraglia nel torneo di Primera Division 2023: l'attaccante ha infatti messo a segno 6 gol nelle 6 partite giocate con la maglia del Tigre, in una squadra peraltro che naviga a metà classifica. Classe '99, Retegui ha iniziato la sua carriera da professionista col Boca Juniors, dopo aver militato soltanto nelle serie minori del River Plate, che non ha avuto fiducia in lui. Nella stagione 2017-18 il tecnico Guillermo Barros Schelotto lo ha promosso in prima squadra, ma il suo debutto con la maglia degli Xeneizes è avvenuto solo un anno dopo, il 17 novembre del 2018, quando il centravanti ha giocato qualche minuto a fine partita: è rimasta quella ad ora la sua unica presenza con i gialloblù.
Nel gennaio del 2019 il Boca ha prestato Retegui all'Estudiantes per 18 mesi: a La Plata ha giocato 29 partite segnando 5 reti, tutte nella seconda stagione. Poi a fine 2020 un altro prestito al Talleres di Cordoba, dove ha messo a tabellino 7 gol e 4 assist in 61 presenze. Anche l'anno scorso il Boca non ha puntato su di lui e lo ha dirottato ancora in un'altra squadra, il Tigre, dove il giocatore è esploso con 29 reti in 49 presenze totali, di cui come detto 6 su 6 quest'anno. Il bomber – soprannominato ‘El Chapita' in onore di suo padre, El Chapa – potrebbe dunque diventare l'agognata bocca da fuoco per l'anemica Nazionale italiana nei prossimi anni.