Italia senza attaccanti, appello disperato a Mancini: “Chiama Lucca, Balotelli e Petagna”
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L'incubo della mancata qualificazione ai Mondiali s'è materializzato nel secondo tempo di Svizzera-Bulgaria, quando gli elvetici sono passati in vantaggio e poi hanno dilagato mettendo in tasca il biglietto per un volo diretto verso Qatar 2022. Per la Nazionale di Roberto Mancini è stato uno stillicidio: le sarebbe bastato anche fare un gol, vincere col minimo sforzo ma alla notizia del raddoppio che arrivava da Lucerna è crollato il mondo addosso agli Azzurri. La sensazione che non ce l'avrebbero mai fatta a risalire dal secondo posto è divenuta certezza, schiacciandoli sotto il peso della responsabilità, dei rimpianti (per il pari con la Bulgaria e i rigori falliti da Jorginho con la Svizzera) e di una condizione psico-fisica precaria.
A Belfast, contro un'Irlanda del Nord onesta e arroccata che ha onorato il match, l'Italia è apparsa la brutta copia della formazione ammirata agli Europei. Moscia, prevedibile, incapace di dare una sterzata all'incontro e soprattutto di far male. È stato come fare loro il solletico, nonostante il tentativo di sfruttare l'abilità e l'agilità del tridente composto da Chiesa, Berardi e Insigne nella posizione iniziale di "falso nove" salvo scambiarsi posizione con lo juventino. Nemmeno l'assalto disperato all'arma bianca provato dal ct lanciando nella mischia Belotti, Bernardeschi e Scamacca è riuscito a cambiare l'inerzia dell'incontro.
Il post Europeo è stato tremendo, lo raccontano le cifre del trend di rendimento: eccetto la vittoria per 5-0 contro una modesta Lituania, negli altri 4 incontri l'Italia ha dilapidato il patrimonio di punti che l'avevano catapultata in cima al girone raccogliendo 4 pareggi, segnando 2 gol e subendone altrettanti. "Sanguinoso" l'1-1 al Franchi di Firenze con la Bulgaria a settembre scorso, come sale sulle ferite ricordare i blackout dal dischetto di Jorginho. Lì davanti si faticava e si soffriva anche con Immobile nella formazione titolare. Per i playoff di marzo, a prescindere dagli avversari che arriveranno dal sorteggio di fine novembre, servirà inventarsi qualcosa, tirare fuori il classico "coniglio dal cilindro".
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Ecco perché, dopo la scoppola di lunedì sera, complice la forza della disperazione c'è chi tra i tifosi ha alimentato il tam tam in Rete: la punta del Pisa, Lorenzo Lucca (6 gol in 12 gare di Serie B, 2 in 4 match con l'Under 21), stazza da corazziere (è alta 2.01 metri) viene indicata come risorsa che non si può ignorare ("meglio lui di Scamacca e di Belotti", è il commento che unisce molti); così come il richiamo al solito Mario Balotelli è l'eterno dilemma che si manifesta come un fantasma mai esorcizzato. "Se rimpiangiamo lui allora significa che siamo proprio disperati. Ma un 9 vero là davanti non c'è", è l'opinione amara di buona parte dei tifosi. E c'è perfino chi fa appello "Petagna del Napoli" rivalutato con Spalletti, perché dicono "almeno lui il fisico ce l'ha e si mette al servizio della squadra".