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Mondiali in Qatar 2022

Italia ripescata ai Mondiali solo in un caso, la FIGC si è mossa: “Abbiamo parlato con la FIFA”

Il presidente federale, Gabriele Gravina, ha spiegato con chiarezza quale sarà il criterio discrezionale che la Fifa adotterà in caso di ripescaggio per l’eventuale esclusione dell’Ecuador dai Mondiali in Qatar. Per l’Italia non arrivano buone notizie.
A cura di Maurizio De Santis
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Il ripescaggio dell'Italia ai Mondiali in Qatar è un miraggio che la Fifa ha spazzato via spiegando che, in casi estremi, a usufruire di un beneficio sarà un'altra nazionale.
Il ripescaggio dell'Italia ai Mondiali in Qatar è un miraggio che la Fifa ha spazzato via spiegando che, in casi estremi, a usufruire di un beneficio sarà un'altra nazionale.
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La Figc un tentativo lo ha fatto, sia pure in via del tutto esplorativa e senza illusioni. Ha voluto almeno capire se ci fossero margini effettivi per sperare di prendere dal mazzo il più classico jolly che ti cambia la mano. Il caso Ecuador, scoppiato per la denuncia del Cile per una questione di falsa identità e deflagrato nell'indagine ufficiale della Fifa, ha alimentato l'ipotesi di ripescaggio dell'Italia ai Mondiali in Qatar. È sempre stato un miraggio, una suggestione della mente incentivata dall'unico spiraglio indicato dal regolamento.

Le norme dello statuto sulla possibile esclusione di una nazionale già qualificata (articoli 16 e 17) e il potere discrezionale (indicato dall'articolo 6), che lascia mani libere alla Federazione continentale sull'opportunità di assegnare un salvacondotto speciale, sembravano messi apposta lì, un salvagente al quale aggrapparsi per restare a galla e poi essere ripresi a bordo dopo aver fatto naufragio. Non accadrà. Quand'anche ci sia mai stata un'opzione remota, a spazzarla via è stato il messaggio filtrato dalla stanza dei bottoni di Zurigo: se servirà riempire una casella vacante, sarà occupata da una selezione della stessa confederazione e non quella che figura con il punteggio più alto nel Ranking.

Polvere di stelle. Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, riceve la Nazionale Campione d'Europa. Accanto a lui c'è il numero uno della Figc, Gabriele Gravina.
Polvere di stelle. Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, riceve la Nazionale Campione d'Europa. Accanto a lui c'è il numero uno della Figc, Gabriele Gravina.

In buona sostanza, se salterà la Tricolor a prendere il suo posto potrebbero essere il Perù (quinto classificato e atteso dai playoff) oppure la Roja delle Ande, qualora la Fifa dovesse accogliere l'istanza dei cileni che chiedono d'infliggere la sconfitta a tavolino alla rappresentativa equatoriale e il ricalcolo della graduatoria del girone di qualificazione. Morale della favola, se gli Azzurri vogliono davvero sognare il ripescaggio ai Mondiali devono augurarsi che a cadere in disgrazia sia una nazionale europea. Uno scenario tanto catastrofico quanto surreale, legato a visioni oniriche.

La delusione per la cocente eliminazione è un nervo scoperto, un punto debole, una ferita che ci metterà del tempo a guarire. Tanto vale farsene una ragione e guardare avanti, senza più perdere altro tempo prezioso e tuffarsi in una seria opera di ricostruzione. Lo ha ribadito anche il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, al termine del Consiglio che si è svolto a Roma.

La disperazione di Jorginho è l'immagine della disfatta dopo l'eliminazione dai playoff contro la Macedonia del Nord.
La disperazione di Jorginho è l'immagine della disfatta dopo l'eliminazione dai playoff contro la Macedonia del Nord.

"Le possibilità di ripescaggio in caso di esclusione dell'Ecuador sono inesistenti. Zero. L’Europa ha 13 posti disponibili e li ha occupati, se si libererà un posto in Sudamerica andrà una nazionale sudamericana, se si libererà in Asia andrà un'asiatica. Abbiamo sentito la Fifa per darci un momento di ebbrezza, la risposta è stata assolutamente negativa". E ha rimarcato il concetto con una riflessione ulteriore, altrettanto netta: "Le regole sono queste e noi siamo rimasti fuori per demerito". Sulla stessa lunghezza d'onda è anche il presidente dell’Associazione italiana allenatori, Renzo Ulivieri. Basta fare voli pindarici o continuare a inseguire chimere: "Abbiamo quattro titoli iridati, è vero, ma credo rimanga un sogno". Per la seconda volta consecutiva, l'Italia è stata eliminata con (de)merito. Se ne riparlerà in previsione del 2026, se tutto andrà bene.

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