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Italia, Mancini: “I sorteggi per Euro 2020? Eviterei Francia e Portogallo”

Ospite al ‘Social Football Summit’, il commissario tecnico azzurro è tornato a parlare del prossimo sorteggio e del momento della Nazionale: “Non credo sia una casualità aver vinto tutto. Si è creata un’atmosfera fantastica, non è facile quando hai così tanti giocatori di squadre diverse. Nessuno vuole andare a casa. Ai tempi nostri se non giocavamo chiedevamo di tornare a casa”.
A cura di Alberto Pucci
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Chiuso il gruppo di qualificazione con la decima vittoria consecutiva, Roberto Mancini ora attende senza ansie particolari il prossimo 30 novembre quando a Bucarest ci saranno i sorteggi dei gironi di Euro 2020. Il commissario tecnico italiano, che tre giorni prima del sorteggio festeggerà il suo compleanno, ne ha parlato anche a margine di ‘Social Football Summit': "Per i miei 54 anni mi auguro un sorteggio senza Francia e Portogallo possibilmente – ha scherzato con i giornalisti presenti all'evento romano – Ma sinceramente non mi preoccupo, anche perché giochiamo all'Olimpico".

Il mister di Jesi e poi tornato sul filotto di vittorie e sul clima che si respira all'interno del centro sportivo di Coverciano: "Non credo sia una casualità aver vinto tutto, ma la cosa importante è che abbiamo acquisito mentalità e che giochiamo bene – ha aggiunto il ct azzurro – Gli stage? Non ne chiedo altri se no miglioriamo troppo. Si è creata un'atmosfera fantastica, non è facile quando hai così tanti giocatori di squadre diverse. Nessuno vuole andare a casa. Ai tempi nostri se non giocavamo chiedevamo di tornare a casa".

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Il coraggio di Mancini

Dopo aver confermato che le scelte per il gruppo che andrà all'Europeo sono in pratica già state fatte ("Uno-due giocatori ballano, ma il gruppo è quello. Purtroppo qualcuno non ci sarà, mi spiace molto. Balotelli? Mancano ancora sei mesi"), Mancini ha anche riavvolto il nastro e ricordato i primi giorni del suo incarico: "Un anno fa è stato difficile. Appena fuori dai Mondiali la situazione generale era triste. Importante è stato rinnovare il più possibile, dare fiducia a ragazzi senza presenze in Serie A".

"Abbiamo avuto coraggio cercando la tecnica nei calciatori. Il mio merito è avere collaboratori che vengono dalle giovanili e che conoscevano i giovani. Io ho avuto coraggio come con Zaniolo, con Scamacca che fa fatica a giocare in B, con Kean e Tonali". Infine una stoccata al mondo del calcio italiano: "Il Var? L'Italia è un paese di polemici: tutti prima volevano il Var, ora tutti sono contro il Var. Siamo gli unici al mondo, ognuno pensa di avere la risposta giusta. Ma è anche il bello di noi italiani".

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