Italia-Germania 4-3, 50 anni fa la ‘Partita del Secolo’
Allo Stadio Azteca di Città del Messico il 17 giugno del 1970 si disputò una partita che ha scritto la storia del calcio, quella tra l'Italia e la Germania Ovest, era la semifinale del Mondiale, finì 4-3 per gli azzurri, che conquistarono la finale al termine di una partita incredibile e che con quel successo tornarono in finale dopo trentadue anni. Chi ha visto quella partita non l'ha dimenticata mai, chi invece per motivi anagrafici quel match non lo ha potuto seguire lo ricorda per filo e per segno perché il racconto di quell'Italia-Germania è stato tramandato da una generazione all'altra. Oggi sono passati 50 anni da quella semifinale che ha cambiato la storia dell'intero paese che per la prima volta nel secondo dopoguerra si sentì unito e festeggiò, e poco importa (oggi) che qualche giorno dopo la finale la vinse il Brasile di Pelé.
La partita del secolo
Non è possibile contare il numero di partite giocate in un anno e non è facile scegliere la partita più bella di una singola stagione, figurarsi quanto è difficile scegliere la partita più bella di un secolo. E pure c'è un incontro che mette d'accordo tutti: ‘Italia-Germania del 1970'. Il motivo è semplice. In quella partita è accaduto di tutto, ma anche il contorno di quell'incontro ha un numero impressionante di elementi. Si pensi solo all'Italia che intanto giocava, secondo molti, da sfavorita e che sembrava o forse era dilaniata dai clan – Rivera e Mazzola facevano la staffetta, in porta c'era Albertosi sostenuto dal gruppo del Cagliari e non Zoff – e anche la voce della Rai era sorprendente, perché nel corso della manifestazione Niccolò Carosio era stato sostituito dal grande Nando Martellini, che raccontò una partita storica; e ovviamente non si dimentica il contesto sociale dell'Italia che si era ripresa dopo anni difficili e voleva legittimarsi anche nello sport.
Il pareggio di Schnellinger rende epica la semifinale
La partita non fu spettacolare nei 90 minuti, gli azzurri passano subito con Boninsegna, che quel Mondiale non doveva nemmeno giocarlo, la Germania ci prova, ci crede e all'ultimo secondo trova il pareggio con Schnellinger, biondo terzino che giocò con il Milan. L'1-1 porta tutti ai supplementari, c'è grande delusione per l'Italia, che pensava di aver portato a casa il successo. Quel gol è solo l'inizio di una partita che diventerà epica e che vedrà la bellezza di cinque gol nei tempi supplementari.
Burgnich e Gigi Riva risollevano l'Italia
Il mito Gerd Mueller porta avanti i tedeschi, che quattro anni prima erano stati battuti in finale, la risposta dell'Italia è rapida. Il 2-2 lo segna Tarcisio Burgnich, roccioso difensore della ‘Grande Inter', uno che di gol ne ha fatti pochissimi, ma che si fece sentire in fase offensiva al momento giusto. Il supplementare diventa azzurro al 104′ quando arriva il 3-2 del grande Gigi Riva, che aveva conquistato uno storico scudetto con il Cagliari un paio di mesi prima e che era, ahi lui, proprio in quei giorni sulle prime pagine per motivi extracalcistici. Perché in un'Italia bigotta e in cui non esisteva ancora il divorzio, si parlava della sua relazione sentimentale con una donna sposata (che divenne poi sua moglie). Ma il ‘presunto scandalo' non scalfì l'animo e il fisico di ‘Rombo di Tuono' che quel giorno sfidò un bomber forte come lui Gerd Mueller che segna ancora, 3-3, al 110′.
Rete di Rivera, Italia-Germania 4-3: azzurri in finale ai Mondiali dopo 32 anni
Mancano dieci minuti, la fine dei supplementari si avvicina, è il momento del dentro o fuori, la tensione è a mille, in campo e fuori. La Germania vuole vincere e dopo il 3-3 pensa a chiuderla, ma l'Italia di Valcareggi fa qualcosa di fenomenale. Il gioco riprende, la palla viene messa in gioco, nessun giocatore tedesco tocca il pallone, i passaggi sono undici, Rivera riceve e con un tocco dei suoi, magistrale, preciso, implacabile, fredda il grande Sepp Maier, è 4-3. La storia si scrive in quel momento con quel gol del ‘Golden Boy', che l'anno prima aveva vinto Coppa dei Campioni e Pallone d'Oro. L'Italia riesce a difendere il vantaggio e si qualifica per la finale per la prima volta dopo trentadue anni. Quando l'incontro finisce sono state superate le 2 di notte, ma non importa a nessuno, la festa inizia, dovunque.
La festa dell'Italia, per il 4-3 alla Germania
L'Italia festeggia i suoi eroi come se il titolo fosse stato conquistato, sono emozioni uniche che compattano il Paese. Il sogno di aggiudicarsi la Coppa Rimet in modo definitivo dura molto poco, perché dopo pochi giorni il Brasile di Pelé vinse 4-1 la finale. Ma l'Italia la sua storia memorabile l'aveva già scritta e il suo Mondiale lo aveva conquistato in quei magici supplementari con la Germania.