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Mondiali di calcio femminile 2023

Italia femminile pronta per i Mondiali, Cernoia: “Non siamo quelle opache dell’Europeo”

A Fanpage.it Valentina Cernoia ha parlato del modo in cui l’Italia si è preparata ai Mondiali femminili 2023, facendo un appello importante anche a tutti gli appassionati di calcio azzurri.
A cura di Vito Lamorte
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Valentina Cernoia e Barbara Bonansea in occasione dell'ultima amichevole prima del Mondiale.
Valentina Cernoia e Barbara Bonansea in occasione dell'ultima amichevole prima del Mondiale.
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“C’è voglia di rifarsi dall’Europeo opaco disputato la scorsa estate, con la voglia di giocare un bel calcio propositivo e con entusiasmo”. Valentina Cernoia ha le idee chiare sul modo in cui arriva l’Italia ai Mondiali 2023 e quali sono i punti principali da cui partire per provare a superare la prima fase e entrare tra le migliori nazionali come nel 2019. Le Azzurre hanno fatto un ottimo percorso di qualificazione e ora vogliono confermarsi anche al cospetto di tre avversarie importanti come Svezia, Sudafrica e Argentina.

L’esordio contro Las Albicelestes all'Eden Park di Auckland alle ore 8:00 (italiane) e sarà subito un bel banco di prova per capire in che direzione andrà il torneo delle ragazze della CT Milena Bertolini.

Cernoia è una delle più esperte del gruppo e nel 2023 ha festeggiato i suoi dieci anni con la maglia azzurra: un traguardo bellissimo che le ha permesso di vivere tutto il percorso del movimento calcistico femminile: “Essere tra le migliori vuol dire che hai qualcosa di tuo da mettere a disposizione per la tua Nazionale ed è una grande soddisfazione”.

Giocatrice duttile, questa ragazza classe 1991 che dalla prossima stagione giocherà nel Milan dopo sei stagioni alla Juventus, è molto brava a interpretare le due fasi di gioco e nel corso della sua carriera ha mostrato le sue qualità sia come mezz’ala in un centrocampo a tre che in una linea a due. Palla attaccata al piede sinistro e testa alta.

A Fanpage.it Valentina Cernoia ha parlato del modo in cui l’Italia si è preparata alla Coppa del Mondo e in cui vorrebbe affrontarla, facendo un appello importante anche a tutti i tifosi azzurri.

Come arriva l’Italia ai Mondiali 2023?
“Con grande voglia di rifarsi dall’Europeo opaco disputato la scorsa estate, con la voglia di giocare un bel calcio propositivo e con entusiasmo. Dopo tanti giorni di allenamenti c’è voglia di partita e non vediamo l’ora di scendere in campo per la prima ufficiale“.

E come ci arriva Valentina Cernoia?
“Io seguo la scia di questo entusiasmo e del fascino che porta questa competizione con sé. Ho chiuso la stagione con un trofeo alla Juve dopo un’annata non proprio facile a livello personale ma vestire la maglia della Nazionale dà sempre stimoli e li ho portati con me in Nuova Zelanda per mettermi a disposizione e fare del mio meglio“.

Svezia, Sudafrica e Argentina: che girone è quello che ci aspetta in Nuova Zelanda?
“La Svezia già la conosciamo da tempo ed è una delle più forti del mondo e le altre due si sono qualificate come noi, siamo al Mondiale e ci sono le migliori al mondo. Non c’è nulla di certo e proveremo a fare del nostro meglio come sempre. Se l’Italia scenderà in campo con la giusta determinazione se la giocherà con tutte e tre“.

Gli Europei dello scorso anno sono stati una delusione per tutti: quali sono stati i motivi di tante difficoltà in quelle tre partite?
"Difficile tirate fuori dei motivi precisi ma quando arrivi ad evento con delle aspettative altissime e poi vengono fuori delle prestazioni che non ti aspetti, subito si mette in discussione il gruppo. Quando su tre partite non vanno alcune cose in tutte e tre vuol dire che qualcosa è andato storto e non può esserci solo un motivo. Io vorrei sottolineare che dopo l’Europeo ci siamo riprese alla grande portando a casa una bella qualificazione per la Coppa del Mondo. Quelle che erano state le difficoltà europee sono rimaste là e a settembre ci siamo ritrovate con un altro spirito e una nuova veste che ci ha portato qui con il giusto entusiasmo".

Ai Mondiali del 2019 è cambiata la percezione del calcio femminile: voi come l’avete vissuta questa inversione di tendenza?
"In realtà durante la competizione non ci siamo rese completamente conto e abbiamo scoperto il boom che avevamo fatto solo una volta rientrate in Italia. Più che cambiato direi stravolto perché siamo andate lì quasi nell’anonimato e siamo riuscite a far breccia nel cuore dei tifosi con il nostro gioco e il nostro modo di vivere il calcio. Peccato che il Covid ha fermato un po’ questa crescita e non siamo riusciti a sfruttare quel trampolino di lancio che era stato il Mondiale in Francia. Mi auguro che questa Coppa del Mondo ci possa far vivere nuovamente grandi emozioni e torni a farci riappassionare alla Nazionale".

La prima convocazione nel 2013, è una delle più esperte del gruppo: come si vivono dieci anni di Nazionale?
"La prima volta è stata per un raduno ma è una bella sensazione. Essere tra le migliori vuol dire che hai qualcosa di tuo da mettere a disposizione per la tua Nazionale ed è una grande soddisfazione. Dieci anni è un percorso importante".

Com’è nata la sua passione per il calcio?
"Io ho iniziato a giocare che avevo 7 anni nella squadra del mio paese, la Quinzanese, insieme ai miei compagni di scuola. Dal momento in cui non ho potuto più giocare con loro ho partecipato al mio primo campionato femminile con la Virtus Manerbio. Lì ho vinto il campionato di Serie D e Serie C, poi Brescia e la Juventus".

Pensavi già alla Nazionale? O era solo un grande sogno?
"L’ho sempre visto come un grande sogno, perché quando ho iniziato a giocare non avevo idea di cosa ci fosse fuori dal mio paese. Ma quando ho fatto il primo raduno con la rappresentativa della Lombardia ho scoperto che c’era un mondo che non avevo ancora conosciuto. Alla prima convocazione ero incredula, senza parlare della prima chiamata della maggiore. Furono tre giorni emozionanti e c’erano in gruppo ancora Panico, Gabbiadini: io ero il pulcino della squadra".

Si è chiuso il primo anno da professioniste: che cosa significa per voi?
"Il professionismo è il grande traguardo a cui abbiamo lavorato tutte per anni, in campo e fuori, per avere il giusto riconoscimento alle nostre carriere. Per noi vuol dire tutto perché possiamo dire che il nostro è un lavoro e non più solo una passione, con dei contratti che ci tutelano e sentirsi riconosciuti tutti i diritti di ogni lavoratore".

Valentina Cernoia in azione nella gara amichevole contro il Marocco allo stadio "Paolo Mazza" di Ferrara.
Valentina Cernoia in azione nella gara amichevole contro il Marocco allo stadio "Paolo Mazza" di Ferrara.

Ha fatto tutti i ruoli del centrocampo: dove preferisce giocare?
"Io mi vedo in mezzo al campo ma dove mi chiede il mister, magari più interna o da mezzala, io ci sono. Ci sono sempre delle richieste diverse in base alle avversarie e alle situazioni ma sono a disposizione per fare tutto. Sicuramente preferisco stare lì in mezzo, nel centro del gioco, dove posso giocare tanti palloni".

Qual è l’obiettivo dell’Italia ai Mondiali 2023 e quello di Valentina Cernoia?
"L’obiettivo è quello di passare il girone, che sarebbe un grandissimo risultato, perché non c’è niente di facile e ci giocheremo gara dopo gara per superare il primo turno. Il più grande, al di là del campo, è sentire di nuovo quello spirito di unione che veniva dal nostro paese e che a tratti si è perso e si è sciupato dopo l’Europeo. Tifare quando si vince è facile ma quando incontri delle difficoltà, e magari qualche squadra più forte, è lì che si vedono i veri tifosi. Mi auguro che tutti quelli che ci seguono lo facciano con passione e riescano a trasmetterla anche a noi, per poter vivere insieme delle belle emozioni e festeggiare insieme se le cose dovessero andare bene come tutti ci auguriamo. In caso contrario spero che non si faccia un ulteriore passo indietro e si cerchi di dare sempre una mano per fare crescere questa Nazionale".

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