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Isco sempre più reietto al Real Madrid: Ancelotti è avvisato dal figlio Davide e si muove a pietà

Momento di grande difficoltà personale per Isco: l’ultimo episodio lo ha visto protagonista assieme a Carlo Ancelotti e al figlio Davide al Real Madrid.
A cura di Paolo Fiorenza
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Isco e Carlo Ancelotti al Real Madrid nel 2015
Isco e Carlo Ancelotti al Real Madrid nel 2015

Il motivo per cui non si dice che c'è un caso Isco al Real Madrid è che ormai la situazione è così chiara – da entrambi i punti di vista – che far scorrere veleni sarebbe inutile e controproducente. Il 29enne centrocampista andaluso, che sta disputando la sua nona stagione con la maglia merengue, è ormai fuori dal progetto del Real, conseguenza di un impiego ridottosi via via col passare degli anni, fino al nulla attuale. Col contratto in scadenza nel giugno prossimo, l'addio a costo zero è cosa certa, fatta salva la possibilità che venga anticipato già a gennaio qualora una squadra si accolli la minima spesa per portarselo a casa qualche mese prima.

Anche con la gestione Ancelotti, le cose non sono cambiate rispetto all'ultimo Zidane: Isco è l'ultimo centrocampista delle rotazioni. Davanti a lui infatti non ci sono soltanto i titolari Casemiro, Kroos e Modric, ma anche le prime alternative Valverde e Camavinga, senza contare l'infortunato Ceballos. Anche ieri, nel match di Champions League vinto dal Real Madrid in casa dello Sheriff Tiraspol, l'ex giocatore del Malaga è rimasto incollato alla panchina. Per lui, in questa stagione, il ruolino di marcia dice appena 176 minuti disseminati in 7 presenze.

Una condizione mortificante per l'ex nazionale spagnolo, che può portare a situazioni sgradevoli come quella accaduta nell'ultimo turno di Liga, quando il Real ha giocato e vinto a Granada. A una decina di minuti dal termine del match – col risultato ormai in ghiaccio – Isco si stava scaldando da un bel po' assieme a Camavinga e Jovic, e quando ha visto chiamare i cambi ha pensato che entrassero tutti e tre in campo. Ma Ancelotti ha deciso di far subentrare soltanto gli altri due e quando lo staff ha detto a Isco di continuare a scaldarsi, lui si è rifiutato e si è andato a sedere in panchina. A quel punto Davide Ancelotti, vice allenatore della squadra, ha avvisato il padre di quanto stava accadendo alle sue spalle ed il tecnico allora ha deciso di inserire anche Isco al posto di Modric, con l'evidente scopo di gettare acqua sul fuoco di un episodio di cui nessuno sentiva il bisogno a partita stravinta.

Un gesto di comprensione della grande difficoltà che sta vivendo il giocatore, ma che non cambierà il suo destino di panchinaro fisso, come visto anche ieri in Moldavia. Alla vigilia del match di Champions, peraltro, i giornalisti spagnoli avevano chiesto conto ad Ancelotti dell'episodio di Granada, ricevendo in cambio altre secchiate d'acqua: "Se ci ho parlato? Non devo farlo, non è un problema. Mi ha detto che si era già riscaldato, era pronto per entrare ed è entrato. È arrabbiato perché non gioca ma non mi ha mai mancato di rispetto e io non ho mai mancato di rispetto a lui. E lui non mancherà mai di rispetto a me e io non mancherò mai di rispetto a lui. Abbiamo un rapporto che non è solo professionale, abbiamo trascorso molto tempo assieme". Intanto le sirene stanno cominciando a cantare da mezza Europa per il 29enne centrocampista, avendo fiutato l'affare: chissà che non sia la volta buona per vederlo in Serie A, dopo essere stato accostato per anni a Juventus e Milan.

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