“Io corro e Messi cammina, non c’è problema”: Mbappé adesso va a ruota libera
Quando si rompono gli argini, spesso succede che l'esondazione diventi incontenibile investendo qualsiasi cosa. Kylian Mbappé è stato in silenzio per settimane fino a lunedì scorso, quando – sulla scia delle polemiche seguite al suo sfogo in panchina contro Neymar, reo di non passargli mai la palla, ed alla successiva clamorosa sconfitta del PSG contro il Rennes – l'attaccante francese ha rilasciato due interviste esplosive con RMC e L'Equipe. Mbappé ha confermato di aver dato del "barbone" a Neymar, ha svelato di aver chiesto di lasciare il PSG nello scorso luglio ed ha parlato di molto altro, dal rapporto un po' incrinatosi con la Nazionale transalpina fino a a quello con la nuova stella del club degli sceicchi, Leo Messi.
"Il club ha fatto un grande mercato, colmando molte lacune – premette il 22enne parigino nella chiacchierata col quotidiano francese – Abbiamo una squadra molto competitiva e siamo ormai pronti a lottare per ogni obiettivo. Siamo tutti contenti, abbiamo Messi e anche altri grandi giocatori. Io ho sempre detto che voglio giocare con grandi giocatori, quindi non posso dire di non essere stato accontentato. Adesso spetta a noi fare in modo che il collettivo funzioni, anche sacrificandoci. Quando hai Messi in squadra bisogna fare qualche sacrificio. C'è una gerarchia stabilita: non c'è problema se c'è da correre quando lui cammina, stiamo parlando di Messi".
Quanto alla Francia, Mbappé ha dovuto affrontare il momento difficile del rigore sbagliato agli Europei, un errore che è costato l'eliminazione della squadra di Deschamps agli ottavi di finale ad opera della Svizzera. La giovane stella esplosa al Monaco ha anche pensato di lasciare la Nazionale: "Ho sempre messo la Francia al di sopra di tutto e la metterò sempre al di sopra di tutto. Potrei giocare gratis per il mio Paese e non ho mai voluto essere un problema. La gente però ha cominciato a pensare che io lo fossi. Il messaggio che è passato è che abbiamo perso per colpa del mio ego ingombrante e che senza di me avremmo vinto. Ho parlato con il presidente federale, ci siamo incontrati al mio ritorno dalle vacanze. Ma era una cosa confidenziale e quando è uscita fuori, non l'ho capito. Mi sono lamentato con lui di essere stato insultato, di essere stato chiamato ‘scimmia' per un rigore sbagliato. Questo mi ha sconvolto. Ecco perché volevo sostegno, non perché ho tirato il rigore a sinistra e Sommer lo ha parato. Non è la stessa cosa".
Il momento di crisi è poi rientrato e giovedì sera Mbappé farà segnare la presenza numero 50 con la maglia della Francia, in occasione della seconda semifinale di Nations League a Torino contro il Belgio: "Non è poi così male, a 22 anni". Difficile dargli torto.