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Inzaghi soddisfatto della goleada post Real: “Temevo la beffa, poi al primo tiro è arrivato il gol”

Simone Inzaghi è soddisfatto della reazione e del gioco ancor prima del risultato (6-1) contro il Bologna: “Avevo un po’ di timori, dopo un ko come quello contro il Real non sai mai come si reagisca. Alla fine i ragazzi sono stati perfetti. I cambi? C’era chi doveva rifiatare, oramai si gioca sempre”
A cura di Alessio Pediglieri
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L'Inter ha umiliato il Bologna a San Siro: sei gol, tre in 35 minuti, con gioco e personalità dal 1′ al 90′. Una gara senza pecche che ha messo in luce tutte le qualità di una squadra in cui Simone Inzaghi ha cambiato molto, sia all'inizio che durante il match. Obblighi dettati dagli infortuni (Correa è uscito al 29′) e dal tour de force che impone di fare scelte anche impopolari per preservare i giocatori più determinanti. Ma alla fine, la paura è passata via dopo una manciata di minuti: anche il pericolo beffa, subita con il Real.

Ci ha pensato Lautaro a mettere subito le cose in chiaro, su assist di un determinante Dumfries: "Lo conoscevo da avversario oggi ho il piacere di allenarlo, non lo scopro io Lautaro. Speravo segnasse di più peccato per la traversa ma poi l'go dovuto togliere perché si gioca oramai moltissimo in questo periodo. Il gol? Alla prima occasione abbiamo segnato, contro il Real abbiamo tirato 18 volte e subito il gol da loro…"

Una beffa, riscattata in campionato nel migliore dei modi: "Sono soddisfatto, l'approccio è stato perfetto e la reazione importante. Temevo la beffa dopo il ko in Champions, un po' di preoccupazione si aveva. In questi casi non sai mai come si reagisce". Tutto bene, dunque, anche perché pur cambiando in corsa, la qualità del gioco non ne ha risentito. In attesa di trovare tutti i giocatori nelle migliori condizioni. E' questo l'unico neo di una serata altrimenti perfetta e che riporta un po' di preoccupazione in vista della quinta giornata di campionato, il turno infrasettimanale

Sanchez non ha ancora 70 minuti nelle gambe, era necessario lasciarlo in panchina. Anche Dzeko e Calhanoglu non dovevano vedere il campo nei miei piani, hanno bisogno di rifiatare. Così come Perisic. Poi le situazioni mi hanno portato a fare scelte diverse, come per l'infortunio di Correa. Dumfries? Qualità e quantità, ha bruciato i tempi di inserimento

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