Inzaghi indemoniato nel finale di Inter-City: un collaboratore vuole placarlo, lui la prende male
Le note di "So Sally Can Wait" e "Wonderwall" degli Oasis stanno facendo da cornice alla splendida e gioiosa serata del Manchester City campione d'Europa. Un trionfo che ha visto la squadra di Guardiola avere la meglio sull'Inter capace comunque di mettere in difficoltà gli invincibili. Una notte che i tifosi interisti ricorderanno a lungo proprio per via della grande prestazione fatta dalla squadra contro una compagine di immenso valore. Il merito va alle scelte fatte dalla società ma soprattutto a Simone Inzaghi capace di sapere dare un'identità chiara al gruppo e bravo a saper sfruttare al meglio tutte le risorse presenti in rosa.
"Bravi! Bravi! Bravi!" ha gridato ai suoi giocatori in lacrime e sdraiati sul prato prima che la Uefa omaggiasse i nerazzurri con la classica medaglia d'oro da secondo posto. Il grido di un guerriero anche quando la battaglia è andata persa. Il primo a mascherare la delusione e l'amarezza sul volto cercando di tirare su i propri giocatori. Un condottiero sia dopo che durante la partita. Nell'arco dei 90 minuti è sempre andato oltre l'area tecnica della panchina, quasi a voler entrare in campo. Ma è nei minuti finali che il tecnico piacentino si è letteralmente scatenato scagliandosi contro un suo collaboratore.
Il gol di Rodri è stato una doccia gelata per l'Inter che ha subito la rete proprio nel momento in cui sembrava potesse andare in gol. Successivamente l'ha infatti sfiorato due volte con Dimarco e poi incredibilmente allo scoccare del minuto 90 con Lukaku. Motivo per cui Simone Inzaghi dalla panchina ha sperato fortemente che nei minuti di recupero Lautaro e compagni potessero trovare un gol che avrebbe poi tagliato le gambe al City.
Ha sospinto la squadra con tutta la forza che poteva, urlando a chiunque gli passasse davanti, anche ad Acerbi che incredulo si è beccato un suo grido. Ma proprio quando tutto sembrava perso, un cross di Bellanova deviato in angolo diventa l'ultima clamorosa occasione per l'Inter per trovare il pareggio.
Simone Inzaghi entra proprio in campo superando la linea laterale. È una furia, non ragiona, ce l'ha col Quarto Uomo che lo richiamava continuamente e successivamente si è scagliato anche contro un suo collaboratore che ha cercato di invitarlo a tornare nell'area tecnica proprio per non essere richiamato e per non perdere ulteriore tempo.
Inzaghi si gira come una furia e stringendo i denti prova a fermarlo abbassandogli le braccia, quasi a volerlo fermare con tutta la forza che aveva in quel momento. Poi Inzaghi si blocca e gli lancia uno sguardo che lo fulmina completamente. È l'immagine dei minuti finali vissuti in maniera concitata dal tecnico piacentino completamente in trance agonistica e aggrappato a quell'ultima disperata possibilità rimasta ai nerazzurri per pareggiare ma poi svanita.