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Mondiali in Qatar 2022

Invasione di tifosi in Qatar, ma potrebbe essere la più grande messa in scena della storia

Negli ultimi giorni hanno preso a circolare alcuni video che mostrano variopinti cortei di migliaia di tifosi delle varie nazionali nelle strade del Qatar. Ma sui social è montata una clamorosa teoria complottista: sarebbero figuranti prezzolati.
A cura di Paolo Fiorenza
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Prosegue il conto alla rovescia verso il calcio d'inizio della gara inaugurale dei Mondiali che domenica prossima vedrà il Qatar, Paese organizzatore, giocare contro l'Ecuador alle ore 17 italiane. Ieri era il termine ultimo per la presentazione delle liste dei 26 convocati delle 32 nazionali qualificate, da oggi si fa sul serio con le squadre radunatesi e in procinto di partire per l'emirato del Medio Oriente. Dove già sono presenti migliaia di tifosi, a dispetto dei prezzi alti anche solo per alloggiare negli spartani container appositamente allestiti dagli organizzatori.

Negli scorsi giorni, quando dunque ne mancavano ancora parecchi prima dell'inizio del torneo, hanno preso a circolare video che mostrano variopinti cortei di tifosi per le strade del Qatar, tutti vestiti con le maglie delle nazionali che sostengono e recanti le relative bandiere. I filmati in questione, diffusi in particolare da un profilo TikTok chiamato ‘Qatar Living', hanno tuttavia destato qualche perplessità in chi li ha guardati attentamente, fino ad arrivare a formulare una teoria davvero sconvolgente, visto il numero di persone (migliaia) coinvolto: potrebbe essere infatti la più grande messa in scena della storia nel mondo dello sport. Ovvero i tifosi filmati con magliette e bandierine potrebbero essere soltanto dei figuranti assoldati dal comitato organizzatore, a sua volta istruito in tal senso dalle autorità locali che vogliono spingere all'ennesima potenza la riuscita dei primi Mondiali di calcio in Medio Oriente.

Uno scenario orwelliano in cui distinguere vero, falso e verosimile è impresa ardua. Del resto i Mondiali che cominciano il 20 novembre rappresentano l'apice dell'operazione di sportwashing – ovvero di ripulitura di un'immagine fortemente compromessa dalla limitazione dei diritti umani – che il Qatar ha iniziato parecchi anni fa, quando tramite il Qatar Sports Investments, che fa capo al fondo sovrano del Paese, è diventato proprietario del PSG. Il torneo che sta per iniziare dovrà dunque essere il fiore all'occhiello della propaganda qatariota e mostrare le capacità organizzative al top dell'emirato: tutto dovrà andare liscio e la grancassa dovrà risuonare forte in ogni parte del mondo.

In questa cornice, si capisce bene come i sospetti dei tifosi argentini, brasiliani e inglesi (quelli veri), che non si sono riconosciuti per niente in quelle immagini che sembrano prodotte con lo stampino da un'unica regia (prendiamo delle comparse, mettiamogli addosso le maglie delle rispettive nazionali, dipingiamogli i volti e facciamole sfilare con le bandiere mentre fanno un po' di caciara), possano non essere campati in aria. I commenti sui social sembrano anzi non avere dubbi: il Qatar avrebbe organizzato un ‘Truman show' senza badare a spese, un enorme studio televisivo in cui il resto del mondo è il protagonista ignaro di una realtà costruita a tavolino. Il problema è che a differenza di Jim Carrey nel film, nel mondo superconnesso del 2022 è impossibile che un'operazione di questo tipo possa avere successo senza che nessuno se ne accorga.

In un video si vedono tifosi inglesi che cantano e suonano i tamburi mentre marciano per le strade tenendo uno striscione con il messaggio stereotipato che abbiamo imparato a conoscere in occasione degli Europei dell'anno scorso vinti dall'Italia: "It's coming home", ovvero "Sta tornando a casa" (la Coppa del Mondo, vinta nel 1966 dall'Inghilterra nell'edizione di casa).

Un altro filmato postato su Tik Tok dal medesimo account mostra una marea di tifosi brasiliani che sventolano bandiere in una delle strade più famose di Doha, la passeggiata sul lungomare, mentre in un altro fanno baccano in una stazione della metro di Lusail indossando magliette con la scritta "Brazil Fans Qatar" se mai qualcuno non capisse chi sono (o vogliono far credere di essere). E ancora video con (presunti) sostenitori argentini, messicani. Tutti presenti in gran numero e tutti oggetto dei medesimi commenti da parte dei tifosi originali, sintetizzati da una domanda: "Ma davvero pensano che noi (argentini, brasiliani, inglesi) ci comporteremmo in quel modo?".

@qatarliving

Brazilian national team fans and supporters in Doha Corniche جماهير ومشجعي البرازيل في كورنيش الدوحة

♬ original sound – qatarliving

Inevitabilmente più di uno ha dunque ipotizzato la teoria dei figuranti prezzolati dal Qatar. Qualcuno è arrivato a sostenere di aver riconosciuto alcuni ‘tifosi' di una nazionale in un altro video, con addosso i colori di un'altra squadra. "È la cosa più imbarazzante mai vista nel calcio", ha scritto un altro. Qualora le cose stessero davvero così, come dargli torto?

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