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Invasione di campo di massa in Inghilterra: i tifosi non vogliono far giocare la propria squadra

I tifosi del Reading sono scesi in campo per far sospendere il match contro il Port Vale. Un piano preciso contro la proprietà al centro di vicende extra-campo.
A cura di Marco Beltrami
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Un'invasione di campo organizzata nei minimi dettagli, con uno scopo preciso. È quanto andato in scena in Inghilterra nel match tra il Reading e il Port Vale valido per la terza serie, ovvero la League One. I sostenitori di casa ad un certo punto hanno deciso di rompere gli indugi riversandosi in massa in modo non violento sul terreno di gioco. L'arbitro prima ha sospeso le ostilità in modo temporaneo e poi non ha potuto far altro che dichiarare la fine anticipata della gara.

In realtà il pubblico del Reading aveva iniziato a farsi sentire lanciando in campo palline da tennis, in modo da impedire il gioco al Select Car Leasing Stadium. Al 16° minuto però ecco la svolta, dal settore più caldo dell'impianto i sostenitori del Reading hanno iniziato a superare le recinzioni prendendo posizione sul terreno di gioco. I calciatori sono rimasti basiti per l'accaduto ma hanno capito subito che non c'era alcuna volontà del pubblico di prese di posizione violenta.

Anzi, l'invasione è stata effettuata nell'ottica della tifoseria proprio per fare il bene del club e protestare contro la proprietà, e in particolare contro il numero uno Dai Yongge. Con quest'ultimo c'è un vero e proprio contenzioso, con una polemica feroce per il rendimento della squadra che sta scivolando verso la quarta serie. Il patron è finito al centro di vicende extra-campo, con stipendi pagati in ritardo, tasse non pagate e altre irregolarità finanziarie. L'EFL ha recentemente proposto una squalifica di 12 mesi dal coinvolgimento nel calcio per Yongge, ma la commissione disciplinare non l'ha applicata.

Sono state tante le proteste dall'estate ad oggi, anche se questa è stata di gran lunga la forma di polemica più grande. Il gruppo di tifosi Sell Before We Dai ha voluto lanciare un messaggio forte: "Non dovremmo farlo. Dovremmo goderci il gioco con amici e familiari. Questo è solo l'inizio, Dai. Stiamo arrivando per te. Quindi fatti un favore e vendi". Il club dal canto suo ha provato a trovare un accordo con i tifosi, ma senza risultati:  "Siamo pienamente consapevoli e comprendiamo le frustrazioni dei nostri tifosi, ma dobbiamo ribadire ai nostri tifosi che entrare o lanciare oggetti in campo può mettere l'apparecchio a rischio di abbandono e può comportare conseguenze personali, inclusi ordini di divieto. Grazie per il vostro supporto oggi."

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