Intervista infuocata dopo la partita di coppa: “Mi lasci parlare?”, “Non dire cose che non ho detto”
Il Betis Siviglia si è qualificato giovedì sera per gli ottavi di finale di Conference League, pur perdendo in casa col Gent per 1-0. Gli andalusi hanno capitalizzato la vittoria per 3-0 dell'andata, controllando agevolmente il match di ritorno allo stadio Benito Villamarin: il gol del successo belga è arrivato solo all'87', quando ormai era troppo tardi per mettere in discussione il passaggio del turno. Il dopo partita è stato tuttavia agitato in maniera surreale – visto l'esito complessivo del doppio confronto – da uno scambio di battute abbastanza velenoso tra l'attaccante del Betis Aitor Rubal e un giornalista iberico.
Lo scambio al veleno tra l'attaccante del Betis e il giornalista
Il confronto è avvenuto in zona mista dopo il fischio finale, quando come da prassi alcuni calciatori si sono fermati per parlare coi media. Per il Betis si è presentato ai microfoni il 28enne Rubal, che è stato approcciato dal giornalista Manolo Martin di Canal Sur Radio che gli ha chiesto se "questo risultato oggi è un po' un pasticcio". "Diventa un pasticcio perché lo dici tu…", ha risposto il calciatore catalano, che mentre proseguiva è stato interrotto dal giornalista: "Lo dice anche il tabellone".
Rubial a quel punto ha replicato: "Ricordo di aver detto che le sensazioni della partita erano buone, ma non il punteggio". L'attaccante del Betis ha poi sottolineato che "se si vuole complicare un po' la situazione… ". "Non voglio confondere la questione, sto solo chiedendo", ha affermato dal canto suo il giornalista.
"Lo chiedi con questa intenzione… mi lasci parlare?", ha ulteriormente incalzato il calciatore. "Ti lascio parlare quanto vuoi, ma non dire cose che non ho detto", ha detto ancora il giornalista. Alla fine tutto si è concluso lì, visto che sarebbe stato davvero assurdo rovinare il clima di una qualificazione che era stata largamente conquistata all'andata. Il Betis negli ottavi di Conference affronterà il Vitoria Guimaraes, come da sorteggio andato in scena oggi a Nyon.
