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Interrompe il minuto di silenzio per le vittime di Magdeburgo, lo stadio si rivolta: “Fuori i nazisti!”

Vergognoso episodio nel minuto di cordoglio prima di Rot Weiss Essen-Stoccarda II, valida per la terza divisione tedesca quando nel silenzio generale uno spettatore isolato ha urlato “la Germania ai tedeschi”. Immediata la reazione del pubblico, unito in fischi assordanti e in un coro di replica. La polizia ha poi portato via l’uomo, su cui pende l’accusa di istigazione.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il vergognoso episodio si è consumato nel fine settimana in Germania, poco prima del calcio di inizio della partita tra i padroni di casa del Rot-Weiss Essen contro la squadra riserve dello Stoccarda, valida per la terza divisione del calcio tedesco. Feroce reazione da parte del pubblico assiepato sulle tribune dello Stadion an der Hafenstrasse quando, durante il minuto di silenzio in memoria delle vittime dell'attentato di Magdeburgo, un uomo ha gridato "La Germania ai tedeschi". Tutto lo stadio, compatto e unito ha innalzato il coro "Fuori i Nazisti!"

Il minuto di silenzio per le vittime di Magdeburgo rovinato dal tifoso

Doveva essere un momento di commozione unanime, in segno di lutto e di rispetto, che avrebbe dovuto compattare un'intera Nazione di fronte all'efferatezza del terrorismo. Invece il minuto di silenzio per le vittime dell'attentato del 20 dicembre consumatosi a Magdeburgo si è trasformato in tutt'altro.

I 60 secondi di cordoglio per i cinque morti e gli oltre 200 feriti sono stati rovinati quando, nel silenzio tombale dello stadio si è alzata una singola voce al grido di "La Germania ai tedeschi". Mentre le due squadre e la terna arbitrale non si sono scomposti nell'abbraccio a centrocampo, dalle tribune prima si è alzata una bordata di fischi, poi il coro contro l'isolato urlatore: "Fuori i nazisti, fuori i nazisti!" per poi concludere in un applauso.

Il tifoso è stato cacciato dallo stadio e dovrà rispondere dell'accusa di istigazione

I giocatori della seconda squadra dello Stoccarda, insieme a quelli della squadra di casa del Rot-Weiss Essen sono rimasti imperterriti attorno al cerchio centrale con la testa chinata per tutti i 60 secondi, per poi iniziare regolarmente la gara. Ma l'indignazione corale del pubblico ha spinto la sicurezza a intercettare immediatamente l'autore del grido, individuarlo e allontanarlo immediatamente sotto scorta dallo stadio, con la polizia che ha aperto un procedimento e sta indagando se poter incolpare il tifoso dell'accusa di istigazione.

La condanna da parte della stampa e del Rot Weiss Essen: "La reazione giusta"

Ovviamente l'ondata di indignazione è poi propagata sia sui social, sia sugli organi di stampa nazionali, sia tra l'opinione pubblica tedesca che si è unita coralmente a prendere le distanze dal gesto, fortunatamente rimasto isolato. Il Rot-Weiss Essen ha condannato ufficialmente l'episodio: "Quella dello stadio è stata proprio la reazione giusta", ha detto il portavoce stampa della RWE Henrik Lerch il giorno dopo la partita. "Ed è stato un segno molto chiaro e meraviglioso di ciò che gli spettatori e noi come club pensano di queste indicibili critiche in questo momento toccante".

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