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Inter verso il cambio di proprietà da Zhang a Oaktree, cosa succederà: perché non rischia il fallimento

Il 20 maggio è oramai alle porte e nelle prossime ore si conoscerà il destino dell’Inter sul fronte finanziario e di governance. Tre gli scenari possibili, il più plausibile con Oaktree nuovo proprietario del club. Ma, in nessun caso, ci sarà il rischio di un crollo societario, garantendo continuità a livello sportivo e manageriale.
A cura di Alessio Pediglieri
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La scadenza è arrivata: il 20 maggio Steven Zhang, referente Suning in testa all'Inter, deve restituire il prestito ottenuto nel 2021 dal Fondo americano Oaktree. Si tratta di 375 milioni, comprensivi di interessi e quant'altro con cui sdebitarsi per la richiesta che la proprietà nerazzurra aveva chiesto  a finanziamento della gestione del club. Ora, dal 22 maggio potrebbero presentarsi differenti scenari sulla gestione dell'Inter, anche se sul fronte sportivo e manageriale non dovrebbe mutare alcunché. Garantendo sempre continuità al di là degli accordi finanziari

Suning, come oramai tutti sanno da tempo, deve restituire entro il 20 maggio, che poi diventerà il 21 visto che lunedì è festa in Lussemburgo e, di fatto, le sorti nerazzurre si sapranno dal 22 in poi. Sarà il giorno della verità e delle certezze, per capire se l'Inter si risveglierà ancora una volta sotto lo stesso tetto o avrà cambiato padrone di casa.  Lo scenario più realistico e plausibile resta questo, un bivio di governance, dove non sembra esserci più spazio – se mai ci sia realmente stato – alla alternativa Pimco.

Il ruolo di Pimco tra Oaktree e Suning

Negli ultimi giorni,  all'avvicinarsi dell'ora "x", si era fatta avanti una situazione nuova, alternativa, parallela allo scenario da sempre delineato: o Zhang (Suning) ripaga il finanziamento o Oaktree prende il controllo delle operazioni. Le trattative con Pimco, da cui Suning sembrava volere ottenere un altro prestito da girare al fondo americano con l'intendo di pagare i 375 milioni e prolungare per almeno un altro triennio la gestione a guida del club, negli ultimi giorni si sono raffreddate. Anzi, a dir la verità, non c'è mai stata traccia di conferme (o smentite) da parte dei diretti interessati, né – tanto meno – di documenti e firme. Uno scenario sbiaditosi ancor prima di essere posto a tavola alternativa e che – forse – non è mai stata alternativa reale.

Gli scenari dal 20 maggio per l'Inter

Ipotesi 1: Oaktree acconsente uno "slittamento" delle scadenze

Al momento non vi è alcun segnale a riguardo né mai c'è stato. Da parte del Fondo americano si è sempre lavorato in attesa della data di scadenza per mettere in atto ciò che da sempre si sa e che venne sottoscritto tra le parti nel 2021: a maggio 2024, Suning si impegnerà a ripagare il finanziamento, con un debito complessivo di 375 milioni, pari a 275 milioni e il 12% di tasso d'interesse, in una unica soluzione. A meno di accordi last-minute, che potrebbero avvenire nelle prossime ore vista la complessità della situazione, ciò però resta altamente improbabile.

Ipotesi 2: Oaktree richiede l'escussione del pegno

Suning non è in grado di ripagare il debito e, secondo gli accordi, il fondo statunitense si inserirebbe nella proprietà del club prelevandolo e diventandone di fatto il nuovo proprietario. A quel punto dal 22 maggio la famiglia Zhang verrebbe di fatto sollevata dall'attuale ruolo e l'Inter passerebbe sotto le mani di Oaktree che, dal 2021, ha da sempre nel CdA nerazzurro due suoi rappresentanti.

Ipotesi 3: Oaktree e Suning ridiscutono il finanziamento

Davanti all'impossibilità di riavere il totale pagamento del debito, il Fondo americano si risiede al tavolo delle trattative, lasciando in carica Suning e elaborando un nuovo piano, squisitamente tecnico. Oaktree consentirebbe un periodo utile (sei mesi) di fatto un passaggio tecnico, fondamentale per finalizzare la messa in vendita del club cercando ll'offerta economica più allettante (e sfruttando di fatto i successi sportivi degli ultimi anni) per poter usufruire di una clausola inserita a base dell'accordo del 2021: ricevere il 20% del prezzo di cessione del club a terzi.

Cosa succede all'Inter sul fronte sportivo e manageriale

In ogni scenario sopra elencato, si discutono le sorti squisitamente finanziarie dell'Inter, senza entrare nel merito del campo sportivo e manageriale. A livello operativo e sportivo, Oaktree non ha alcun interesse a svalutare l’Inter, soprattutto a fronte di quanto conquistato sul campo negli ultimi anni e quanto di garantito per la stagione futura. Oggi il club nerazzurro, con la seconda stella si è ulteriormente rivalutato e per l'avvenire ha già garantito presenza nella rinnovata Champions League, la Supercoppa Italiana e il Mondiale per Club: tutti elementi che avranno un effetto positivo sul bilancio (che dovrebbe arrivare in pareggio a fine 2025).

È il principale motivo per cui il presente e il futuro sportivo non prevedono alcun rischio di fallimento e non verranno intaccato da alcuna delle soluzioni che verranno adottate dal prossimo 20 maggio: la continuità tecnica e manageriale è garantita da questo lavoro svolto sotto l'occhio vigile di Oaktree (che ha già due consiglieri nel CdA). C'è assoluta soddisfazione del management attuale, la pianificazione per il prossimo anno è perfettamente delineata e quindi nulla verrà toccato: Suning con Oaktree o Oaktree come nuovo proprietario si preoccuperanno unicamente di trovare il miglior acquirente cui cedere un club che dal 2021 ad oggi ha aumentato il proprio valore, accontentando tutti.

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