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Inter, sì di Mourinho al ritorno di Eriksen al Tottenham. Ma a una condizione

Eriksen di nuovo al Tottenham un anno dopo il suo arrivo all’Inter. Potrebbe essere questa la svolta nel futuro del centrocampista danese che in nerazzurro ha giocato appena 393 minuti tra campionato e coppe. José Mourinho non si oppone al suo ritorno a Londra ma c’è una condizione imprescindibile.
A cura di Maurizio De Santis
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Eriksen al Tottenham un anno dopo essersi detti addio. È come riportare indietro le lancette dell'orologio. Azionare il rewind e fare in modo che la sequenza videoclip torni al gennaio del 2019 quando, un colloquio con manager e allenatore, il centrocampista danese comunicò che avrebbe accettato il trasferimento in Italia per giocare con l'Inter. Venne presentato in pompa magna: sullo sfondo c'era il Teatro alla Scala di Milano, quasi significare che i nerazzurri avevano (finalmente) trovato il ‘primo violino' che mancava per fare il salto di qualità. Lo spartito del direttore d'orchestra (Conte), però, s'è rivelato inadatto alle corde dell'ex Spurs: 13 presenze, 393 minuti in campo nel complesso tra campionato e Champions League sono cifre mortificanti per un calciatore che era giunto in Italia e in Serie A con ben altre prospettive.

Il centrocampista scandinavo è di fatto sul mercato da tempo e la finestra di gennaio – complice anche l'uscita dalle Coppe dell'Inter – offre una strategia d'uscita (o via di fuga…) che può mettere d'accordo tutti, anche perché finora non ci sono state offerte concrete messe sul tavolo dei nerazzurri. Da Londra José Mourinho fa arrivare segnali positivi: non si opporrebbe a un suo ritorno ma perché l'operazione si formalizzi è necessario che le parti si vengano incontro. A cominciare dal calciatore al quale verrebbe chiesto un ‘piccolo' sacrificio.

Eriksen percepisce attualmente uno stipendio di 7 milioni di euro netti a stagione (bonus esclusi). Un ingaggio che, secondo i parametri degli Spurs, è fuori norma per la nuova politica salariale scaturita soprattutto dalla necessità di abbassare i costi. Dunque, o il giocatore accetta una decurtazione delle spettanze oppure, perché si formalizzi, il passaggio al Tottenham anche negli ultimi giorni della sessione invernale di calciomercato è necessario che la stessa Inter compartecipi al pagamento dello stipendio.

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