Inter, perché Conte preferisce Bastoni a Godin
Antonio Conte sta puntando sempre più spesso su Alessandro Bastoni come centrale di sinistra nella difesa a tre. Il tecnico ha di fatto accantonato Godin, che non è riuscito a garantire l'atteso valore aggiunto né in termini di leadership né di adattamento al particolare stile difensivo dell'Inter.
Bastoni e Godin, numeri a confronto
I dati Wyscout dimostrano che l'esperto uruguayano mantiene un rendimento migliore negli aspetti che definiscono i centrali classici. Vince il 63% dei 9.12 duelli difensivi, mentre il ventenne italiano ha successo nel 61.8% dei suoi 6.44. A fronte di un tasso comparabile di intercetti (4.99 a 4.59 per il sudamericano), Godin registra più spazzate ma a sorpresa vince un numero leggermente inferiore di duelli aerei a partita: 2.42 (il 63% dei 3.85 tentati) contro i 2.43 dell'azzurro (59.5% dei 4.1 che lo vedono protagonista di media ogni 90 minuti).
Gofin recupera più palloni, 10.98 contro 9.66, ed effettua mediamente quasi un lancio di più a partita. Bastoni però appare superiore in fase di impostazione, come dimostrano i 53.98 passaggi complessivi contro 51.56. L'azzurro completa quasi il doppio di appoggi verso l'area avversaria (2.25 contro 1.24) e più del doppio di filtranti (1.27 contro 0.57). L'aspetto più rilevante, però, riguarda gli allunghi. Godin infatti raggiunge una media di 2.44, Godin solo di 1.85.
Infatti, la costruzione del gioco delle squadre di Conte prevede una metodica fase di preparazione attraverso i passaggi corti tra i difensori, per attirare la pressione degli avversari e poi attaccare lo spazio che si viene a creare alle spalle del centrocampo. Il coinvolgimento dei difensori esterni è uno degli aspetti chiave di questo meccanismo. Già al Chelsea, aveva per questo arretrato come Azpilicueta come centrale di destra per poter avere un uomo in più sulle fasce in fase di impostazione a coprire le spalle di Victor Moses, che non a caso vorrebbe portare anche all'Inter. Oggi, a sinistra, utilizza nello stesso modo Bastoni che, essendo anche l'unico mancino utilizzabile, gli garantisce una diversa resistenza alla pressione e la possibilità di far scivolare il pallone più velocemente negli spazi di mezzo su quella fascia.
Come difende l'Inter di Conte
L'Inter si adatta a una fase difensiva mista. I centrocampisti, a partire dalle mezzali, pressano sull'uomo ma i tre difensori, quando gli avversari si avvicinano alla trequarti, tendono ad abbassarsi e stringersi, mantenendo un equilibrio più orientato al rispetto delle posizioni, alla chiusura delle linee di passaggio, alla protezione dell'area di rigore. In queste condizioni, un centrale deve sapersi muovere in rapporto alla palla e ai compagni.
In determinate situazioni, il tecnico chiede però ai difensori di alzare la linea o di uscire individualmente dalla zona di competenza per accelerare il recupero del pallone. Bastoni appare più a suo agio di Godin, come dimostra questa situazione di gioco contro l'Atalanta.
Nella sfida contro la squadra di Gasperini, ha chiuso gli spazi e tolto gradi di libertà a Ilicic, anche se ha mostrato gli effetti della sua unica vera debolezza, ovvero l'inevitabile poca esperienza in Serie A, nell'occasione del rigore concesso ai bergamaschi.
Bastoni in fase di possesso
Bastoni mette a frutto la sua comprensione degli spazi sia nella distribuzione del pallone sia nel posizionamento in fase di costruzione. Offre una linea di passaggio in più ai compagni sotto pressione, va ad occupare gli spazi di mezzo se necessario e contribuisce in tutte le zone del campo al possesso palla. Nella sfida contro il Verona, si è rivelato il giocatore con più palloni giocati in assoluto e il secondo per passaggi dietro a de Vrij, di cui 14 nella propria trequarti, 21 negli ultimi trenta metri. Ha creato quattro occasioni e tracciato il cambio di campo per Lazaro che ha avviato l'azione del gol dell'1-1 di Vecino. In più, ha corso 11,212 chilometri, quarto tra i nerazzurri nel corso della partita.
Bastoni accorcia in avanti, riconquista il pallone, dialoga con gli esterni di centrocampo, si inserisce nei movimenti alternati con le mezzali per garantire insieme supporto e copertura. È quasi un centrocampista aggiunto, una fonte inattesa e preziosa di gioco.
Conclusioni
Bastoni rappresenta il tipo di difensore che meglio si inserisce negli schemi di Conte. "L'Inter se non va a 200 all'ora è una squadra normale" ha detto il tecnico dopo il pareggio con il Lecce. Il 3-5-2 tende facilmente ad aumentare le distanze tra i reparti. L'assetto si stringe e si allunga una volta recuperato il pallone, si gioca sulla ri-aggressione, sull'occupazione veloce degli spazi alle spalle del centrocampo e della difesa, sui ribaltamenti dell'azione anche attraverso palloni lunghi.
Per questo serve una difesa efficace nelle coperture preventive a palla scoperta, attenta nel posizionamento di reparto ma pronta ad aiutare i compagni nelle zone più vulnerabili. In questo Bastoni mostra il suo principale, ma correggibile difetto.
E' un peccato di gioventù, il suo, che si manifesta in un approccio fin troppo energico all'uno contro uno, al dispendio di energie per andare a chiudere sull'uomo che lo porta a vincere il 60% dei duelli difensivi a partita, non rientrando così fra i primi 30 della Serie in questa graduatoria di efficienza. Ma un giocatore con le sue basi tecniche e la sua attenzione tattica può sicuramente lavorare per sottrazione e diventare uno dei centrali di valore del calcio italiano nei prossimi anni.