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Inter, parla Pastorello: “Vi spiego perché Lukaku è andato all’Inter e non alla Juventus”

Il procuratore dell’attaccante belga ha rivelato quali sono stati i motivi che hanno spinto Lukaku ad accettare l’Inter: “Voleva trasferirsi in un club dove si sentisse amato. Lui ha notato subito l’affetto e il calore dei tifosi dell’Inter rispetto a quelli della Juve, e questo ha fatto la differenza insieme al mancato passaggio di Paulo Dybala al Manchester United”.
A cura di Alberto Pucci
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Grazie ai suoi 23 gol in 35 partite, Romelu Lukaku si è confermato come uno dei giocatori più decisivi in questa travagliata e difficile stagione. Il centravanti belga ha infatti trasformato l'Inter e permesso ai nerazzurri di rimanere ai vertici della classifica e sognare il tricolore. A distanza di mesi dal suo sbarco in Italia, Federico Pastorello è tornato a parlare di quei decisivi giorni prima del suo trasferimento all'Inter.

"Romelu voleva lasciare la Premier League e trasferirsi in un club dove si sentisse amato – ha rivelato l'agente dell'attaccante belga, in un'intervista concessa a Sky Sport – Lui ha notato subito l’affetto e il calore dei tifosi dell’Inter rispetto a quelli della Juve, e questo ha fatto la differenza".

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L'importanza di Antonio Conte

"Se oggi Lukaku sta indossando la maglia dell’Inter è solo per il mancato passaggio di Paulo Dybala al Manchester United – ha anche rivelato Pastorello – Il suo arrivo alla Juventus avrebbe fatto piacere a tantissimi tifosi, ma per l’Inter invece il suo ingaggio rappresentava una svolta dopo l’arrivo di Antonio Conte, la volontà di provare ad aprire un ciclo vincente – ha precisato l'agente del belga E lui questa cosa l’ha percepita subito, anche sui social. All’Inter si è sentito voluto. Conte ha fatto molta pressione sulla società per avere il giocatore".

Gli effetti del Coronavirus

Nella lunga intervista rilasciata all'emittente satellitare, il noto procuratore ha infine toccato anche l'argomento Coronavirus: "Nessuno può sapere quali saranno gli effetti sul nostro calcio. Bisogna vedere quando finirà questa pandemia. L'evento primario è la conclusione dei campionati europei. Se i campionati termineranno, come mi auguro, ci saranno degli effetti, ma solo per una stagione. Come gestire i prestiti se i campionati dovessero terminare dopo il 30 giugno? Stiamo studiando la cosa con i nostri legali. L'ipotesi più plausibile è quella di una proroga di un mese. Per i giocatori in scadenza e che hanno firmato con altri club servirà una deroga speciale".

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