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Inter-Napoli 0-3 a tavolino per colpa di Satriano: non c’è nessuna possibilità

Nelle ore successive a Inter-Napoli si è diffusa la voce su un possibile 0-3 a tavolino per i partenopei, per colpa di Martin Satriano: cosa dice il regolamento.
A cura di Paolo Fiorenza
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L'Inter ha battuto domenica sera il Napoli in uno scontro diretto che può far svoltare il campionato dei nerazzurri: gli uomini di Simone Inzaghi si sono portati adesso a 4 punti dalla vetta, occupata proprio dai partenopei assieme al Milan, e pongono con prepotenza la loro candidatura al bis dello Scudetto vinto lo scorso anno. Nel concitato finale del match di San Siro, il tecnico interista ha sfruttato anche il quinto cambio a propria disposizione per inserire forze fresche e spezzare il ritmo degli azzurri galvanizzati dal gol di Mertens: all'88' è dunque entrato in campo il giovane Martin Satriano, 20enne attaccante uruguaiano che già in precampionato aveva dimostrato di essere all'altezza della prima squadra.

Nella decina di minuti in cui ha calcato il terreno di gioco del Meazza – visto il corposo recupero concesso dall'arbitro Valeri – Satriano ha toccato soltanto 4 palloni, ma il suo nome è rimbalzato sui social nelle ore successive quando qualcuno ha invocato il possibile 0-3 a tavolino in favore del Napoli a causa dell'impiego di un giocatore squalificato. Il punto di partenza del ragionamento è il fatto che Satriano è stato espulso domenica 7 novembre durante Inter-Roma valida per il campionato Primavera, rimediando 3 giornate di squalifica per una testata, dimostratasi peraltro mai portata nei confronti dell'avversario.

Il giorno precedente Inter-Napoli, Satriano non è quindi stato inserito nella distinta di Sassuolo-Inter Primavera e così Inzaghi ha deciso di portarlo in panchina nel match della prima squadra, inserendolo poi nel finale. Mossa assolutamente lecita, codice di giustizia sportiva alla mano. L'articolo articolo 21 comma 2 recita infatti: "Il calciatore sanzionato con la squalifica per una o più giornate di gara deve scontare la sanzione nelle gare ufficiali della squadra nella quale militava quando è avvenuta l'infrazione che ha determinato il provvedimento". Dove per squadra si intende non genericamente il club di appartenenza, ma proprio la categoria nello specifico. Per dirimere eventuali dubbi sul dettato dell'articolo è intervenuta la stessa FIGC con un'interpretazione autentica diffusa tre anni fa, quando il milanista Andrea Conti fu a sua volta squalificato per 3 giornate per quanto accaduto in un match del campionato Primavera contro il Chievo, al suo rientro dopo 432 giorni di stop dovuto all'infortunio.

Ebbene in quel caso, la Federcalcio chiarì con un apposito comunicato che il giocatore avrebbe dovuto scontare la squalifica con la Primavera, essendo invece eleggibile per la prima squadra: "Occorre avere riguardo a due princìpi, nel tempo affermati dalla giurisprudenza di questa Corte, quello di specificità e quello di effettività. In base al primo la sanzione deve essere scontata nella competizione in cui essa è maturata; il secondo, invece, vuole garantire l’effettiva applicazione della sanzione. Alla luce dei sopra richiamati principi, che vanno coordinati tra loro, la squalifica inflitta al Conti dovrà essere scontata nel CAMPIONATO “PRIMAVERA” ". Nessun dubbio, dunque, sul caso Satriano: il verdetto del campo tra Inter e Napoli non ha alcuna possibilità di essere ribaltato, il 3-2 per i nerazzurri resterà per sempre negli almanacchi.

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