Inter distrutta dal New York Times: “Club più indebitato d’Italia, l’orgoglio non paga le bollette”
La stagione dell‘Inter, al di là di come andrà la finale di Champions League, sarà una stagione memorabile. Dopo tredici anni i nerazzurri sono arrivati in finale di Champions, raggiunta attraverso un percorso ricco di difficoltà. Ma i nerazzurri, che hanno vinto due trofei e si sono piazzati terzi in Serie A, da tempo vivono una situazione societaria molto particolare. Il club a livello economico non è messo benissimo, deve fare attenzione ai conti, avendo grossi debiti, che ammontano a oltre 830 milioni di euro.
Sul campo l'Inter ha strappato applausi, per i risultati e nelle ultime settimane pure per il bel gioco. Inzaghi è stato bravo a tenere salda la rotta nei momenti di difficoltà, che non sono stati pochi. Ma se sul campo l'Inter ha mostrato la sua forza e in Champions ha sbaragliato la concorrenza giungendo alla finale di Istanbul, fuori dal campo non ha veleggiato né veleggia. Il New York Times ha fatto i conti in tasca alla società nerazzurra e ha parlato delle prospettive del club che in questo momento ha oltre 830 milioni di debiti. Una cifra enorme che, secondo quanto scrivono gli americani, fa dei nerazzurri la società italiana peggio messa a livello economico "Nonostante i grandi risultati l’Inter è il club più indebitato d’Italia".
Il quotidiano americano ha ricordato il percorso di Suning, il conglomerato cinese che nel 2016 pagò 307 milioni per acquistare il 70% dell'Inter. Un percorso che è stato vincente sul campo: scudetto conquistato nel 2021, ma anche due successi in Coppa Italia e nella Supercoppa Italiana e ora la finale di Champions, dopo quella di Europa League. Un quadriennio di alto livello.
Ma fuori dal campo i debiti sono aumentati. Negli ultimi due anni, secondo quanto scrive il NYT, le perdite sono cresciute in modo cospicuo per l'Inter, che è andata sotto di oltre 400 milioni e che per questo è stata anche multata per aver violato il Fair Play finanziario e che rischia una sanzione pesantissima (26 milioni di euro) se non riuscirà a rientrare nel debito.
Sicuramente l'Inter non è stata agevolata dagli eventi. La società milanese è stata coinvolta in una enorme crisi finanziaria che è stata figlia della pandemia, ma anche dei problemi relativi al gruppo Suning, che ha visto i propri debiti aumentare e che per questo ha chiuso anche con il calcio in Cina. Il presidente dell'Inter Steven Zhang, lo scorso anno, è stato ritenuto responsabile per 255 milioni di dollari di debiti e obbligazioni inadempienti dal tribunale di Hong Kong. Il prestigioso giornale americano va durissimo scrivendo: "L'Inter è una squadra che scricchiola, fatica, spinge al limite delle sue capacità, un avatar per una specie di squadra rattoppata e truccata, un club tenuto insieme, in questi giorni, da poco più che bende e speranza. L'orgoglio non paga le bollette".
I problemi economici si sono ripercossi sulla squadra. Conte nel 2021 andò via quando capì che alcuni big sarebbero partiti, Hakimi passò al Psg e Lukaku al Chelsea. Marotta e Ausilio sono stati bravissimi a prelevare tanti giocatori a costo zero. Ma nonostante i grandi risultati potrebbero comunque essere costretti a vendere comunque qualche pezzo pregiato.
I problemi con la criptovaluta DigitalBits non hanno aiutato il club, che per la finale di Champions ha trovato l'accordo con il marchio Paramount. Una cifra che non basta certo per risolvere i problemi del club né basteranno per onorare il prestito ricevuto da Oaktree, l'Inter deve rimborsare oltre 350 milioni. L'ex d.g. Paolillo recentemente ha dichiarato che se Zhang non pagherà quella cifra perderà il controllo del club.
L'Inter non è in vendita al netto di tante voci e Zhang ha rassicurato tutti dicendo che con la sua famiglia al ponte di comando l'Inter sarà sempre competitiva e ha anche dichiarato che il prestito con Oaktree potrebbe essere rinegoziato: "È un fondo importante gestito da persone molto professionali. Abbiamo intenzione di rinegoziare il prestito. Troveremo una soluzione insieme per il rifinanziamento. Tifosi tranquilli? Finché ci sarò io, ci sarà un’Inter stabile e competitiva. Il progetto societario dell'Inter? Un giusto mix tra tradizione e innovazione. Abbiamo un forte legame con la storia e le radici nerazzurre, teniamo molto al rapporto con i tifosi e il territorio".