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Inter: difesa, Perisic ed Eriksen, tutte le incognite di Conte dopo la Fiorentina

Antonio Conte può essere soddisfatto per la vittoria in rimonta della sua Inter contro la Fiorentina ma oltre al risultato bisogna mettere in risalto anche delle cose che non sono andate per il verso giusto: la difesa è parsa spesso in difficoltà mentre dietro la lavagna sono finiti Eriksen e Perisic, che non si sono espresso sui loro standard.
A cura di Vito Lamorte
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Fino a pochi minuti dal termine della gara d'esordio l'Inter era sotto di un gol a San Siro contro la Fiorentina ma grazie ai cambi la squadra di Antonio Conte ha ribaltato il match e ha portato a casa i primi 3 punti stagionali. Se il risultato del debutto nel campionato 2020/2021 è molto positivo per i nerazzurri, bisogna anche mettere in risalto delle cose che non sono andate per il verso giusto. Se la voglia di raddrizzare un risultato negativo è arrivata sia dalla forza di volontà che dalla spinta arrivata dalla panchina, alcune cose non hanno rispettato le attese della vigilia.

Prendere 3 goal nella prima gara stagionale non deve essere stato il massimo per la difesa meno battuta della scorsa Serie A ma la retroguardia dell'Inter non è parsa nella sua serata migliore e l'assenza di de Vrij è pesata davvero tanto. L'esordio di Kolarov non è stato esaltante e Bastoni come centrale del "castello" non è parso per niente a suo agio. Nel finale con la linea a 4, con il subentrato Hakimi sulla destra e Kolarov a sinistra, la situazione è parsa molto migliore, anche se l'arrembaggio per recuperare il risultato non permette di esprimere molti giudizi in merito: appare difficile che Conte possa prendere in considerazione questa possibilità, se non in caso di emergenza, ma potrebbe essere davvero un'evoluzione rispetto a quanto visto lo scorso anno. Oggi Skriniar è rimasto per tutti i 90′ nonostante la tenuta difensiva sia apparsa piuttosto ballerina e non è chiaro se si tratti di scelta tecnica o di situazioni legate al mercato.

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Da rivedere le prove di due titolari inattesi, ovvero Chrstian Eriksen e Ivan Perisic. Il centrocampista danese non è parso molto incisivo e, se altre volte gli era stato imputato uno scarso impegno nella fase difensiva, oggi è sembrato venir meno anche un po' di coraggio in alcune giocate e alcune situazioni: il numero 24 appare bloccato psicologicamente e finché non si verrà a capo di questo suo malessere sarà difficile rivedere il calciatore ammirato ad Amsterdam e a Londra. Per quanto riguarda Perisic, invece, il discorso potrebbe focalizzarsi sul ruolo in cui viene impiegato: il calciatore croato appare davvero in difficoltà a fare tutta la fascia nonostante una grande abnegazione e applicazione sia a livello fisico che tattico. L'ex Bayern è persino arrivato a concludere l'azione in un paio di situazioni ma non è parso brillante come in altre occasioni recenti.

L'Inter 2.0 di Antonio Conte ha nel motore qualità importantissime ma ora sta al suo allenatore essere in grado di mettere i calciatori nelle migliori condizioni per rendere al massimo. I cinque cambi permettono di cambiare volto ad una squadra e il tecnico salentino cecherà di sfruttarli sempre nel miglior modo possibile. Il 5 ottobre è più vicino e la rosa da quel giorno in poi non potrà essere più toccata. Intanto La prima uscita è archiviata ma non ci sarà tempo per tantissime prove: fino all'inizio di ottobre si giocherà senza sosta e dopo la pausa per le nazionali ci sarà anche la Champions League. Gli esami sono dietro l'angolo.

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