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Inter-Atalanta si gioca nel silenzio assoluto: atmosfera surreale sugli spalti di Riad

La prima semifinale di Supercoppa Italiana tra Inter e Atalanta si sta giocando in un silenzio assoluto a Riad, in Arabia Saudita: un’atmosfera surreale non adeguata all’importanza del match, con gli spalti che presentano anche vuoti desolanti.
A cura di Paolo Fiorenza
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Grande sorpresa per gli spettatori italiani che alle 20 si sono sintonizzati su Canale 5 per assistere alla prima semifinale di Supercoppa Italiana tra Inter e Atalanta (domani è in programma la seconda tra Juventus e Milan): dopo che l'arbitro Chiffi ha dato il via alla sfida, si è partiti in un silenzio assoluto, un'atmosfera surreale cui non siamo abituati, men che meno a margine di una partita così importante. Non solo niente cori, ma neanche quel vociare, quell'empatica eccitazione che permea gli spalti degli stadi italiani ed europei. Tutti zitti, quelli che si sono presentati all'Al-Awwal Park, lo stadio da 25mila posti che a Riad, in Arabia Saudita, ospita i match casalinghi dell'Al Nassr di Cristiano Ronaldo. Non tantissimi, a dire il vero, visto che le immagini televisive restituiscono dei vuoti desolanti sulle tribune.

Perché Inter-Atalanta si gioca nel silenzio

Non è solo l'assenza del tutto esaurito a creare un ambiente che assomiglia ad un acquario piuttosto che al catino ribollente di entusiasmo che dovrebbe fare da contorno ad un match di questa importanza: c'è anche ovviamente il modo di ‘tifare' diverso degli appassionati sauditi rispetto agli europei, tenendo conto del fatto che la quasi totalità degli spettatori presenti a Riad è locale, essendo pochi quelli arrivati in trasferta dall'Italia. Distanza, costi e difficoltà logistiche hanno comprensibilmente scoraggiato i sostenitori di Inter e Atalanta, lasciando spazio in tribuna al pubblico arabo.

I giocatori di Inter e Atalanta prima del fischio d'inizio: alle loro spalle vuoti desolanti sulle tribune
I giocatori di Inter e Atalanta prima del fischio d'inizio: alle loro spalle vuoti desolanti sulle tribune

La Supercoppa italiana in Arabia Saudita: un affare da 92 milioni per il calcio italiano

Tutto messo in preventivo, del resto, quando il calcio italiano ha deciso di esportare la Supercoppa in Arabia Saudita, col nuovo format della Final Four. Una mossa dettata ovviamente da motivazioni economiche, come spiegò chiaramente l'AD della Lega Serie A De Siervo nel marzo 2023, quando fu annunciata la firma del contratto coi sauditi per la disputa di 4 Supercoppe nei successivi 6 anni in Arabia, a partire dal gennaio 2024: "La prossima stagione la Supercoppa a 4 formazioni frutterà 23 milioni". Una cifra che al netto di una piccola percentuale trattenuta nelle casse della Lega sarà distribuita ogni anno tra le quattro partecipanti.

Moltiplicando 23 milioni per 4 edizioni, si ottiene 92 milioni: è questo il prezzo del silenzio cui ci tocca assistere, occasionalmente spezzato con qualche timido incitamento quando c'è un'azione pericolosa. Ma dura poco, poi tutto tace di nuovo, molto tristemente.

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