Insulti razzisti su Twitter a Rashford dopo la finale dell’Europeo: il 19enne finisce in carcere
Severissima condanna per le offese razziste rivolte al calciatore inglese Marcus Rashford subito dopo la sconfitta dell'Inghilterra nella finale degli Europei 2021 contro l'Italia. La Worcester Magistrates’ Court, il tribunale della città di cui l'uomo incriminato è originario, ha infatti deciso di comminare una pena di sei settimane di carcere al 19enne Justin Lee Price che dopo la disfatta di Wembley della Nazionale dei Tre Leoni su Twitter aveva rivolto pesantissimi insulti di stampo razziale all'attaccante del Manchester United reo di aver sbagliato uno dei calci di rigore condannando così l'Inghilterra ad assistere alla festa degli Azzurri di Roberto Mancini proprio in casa loro. Offese che lo stesso Rashford aveva denunciato pubblicamente con un accorato post pubblicato sui social network diventato presto virale.
Il ragazzo di 19anni, dopo la denuncia, aveva provato a sviare le indagini cambiando il proprio username su Twitter e, una volta rintracciato e tratto in arresto dalla polizia, durante il primo interrogatorio aveva negato di essere l'autore di quel vile gesto, salvo poi ammettere più tardi alle forze dell'ordine di aver pubblicato un tweet a sfondo razzista nei confronti del calciatore della nazionale inglese. Questa ammissione di colpa è stata poi ribadita nell'ultima udienza andata in scena lo scorso 17 marzo e a quel punto il giudice ha deciso di punirlo severamente con una pena di sei settimane di carcere.
Oltre a punire il 19enne per quello che ha fatto, questa condanna è stata inflitta anche allo scopo di disincentivare il razzismo e quindi come atto dimostrativo: "Price ha preso di mira un calciatore per il colore della sua pelle e la sua azione era un'incitazione all'odio razziale – ha infatti spiegato il procuratore della Corona della contea di West Midlands Mark Johnson dopo la sentenza di condanna –. Si è trattato di un crimine di odio. Coloro che si rendono responsabili di questi comportamenti rovinano lo sport. Spero che questo precedente serva a far arrivare il messaggio che non c'è alcuna tolleranza per il razzismo e che i trasgressori saranno perseguiti nella misura massima che la legge consente" ha quindi concluso il procuratore in quella che sembra una vera e propria dichiarazione di guerra ai razzisti.