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Insulti razzisti dopo la finale persa in Europa League a Rashford: “Profondamente indignato”

Marcus Rashford è stato ancora vittima di insulti razzisti via social dopo aver perso la finale di Europa League contro il Villarreal. L’attaccante del Manchester e della nazionale inglese, da sempre impegnato in iniziative benefiche per i più bisognosi, già due anni fa aveva denunciato: “Non sta cambiando nulla, invece di progredire si va indietro”.
A cura di Alessio Pediglieri
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Ci risiamo con la solita storia del razzismo. Ciclicamente si ripete: ultimamente non più allo stadio per la chiusura degli impianti post pandemia, il luogo prediletto per gli imbecilli che seguono il calcio tacciandosi per tifosi è diventato il web, attraverso i social network. E così, a poche ore dall'amarezza per la sconfitta in finale di Europa League per opera del Villarreal, Marcus Rashford ha denunciato nuovi attacchi razzisti nei propri confronti: "C'è anche un professore di matematica che insegna ai ragazzi… che indignazione".

Così, il giocatore del Manchester United e della nazionale inglese ha pubblicato anche i tweet e i messaggi che gli sono arrivati, riempiendo i suoi profili ufficiali sui vari social dove è da sempre molto attivo. "Finora sono stati contati almeno 70 insulti razzisti sui miei account social nei miei confronti. Per coloro che lavorano per farmi sentire peggio di quanto già non mi senta, buona fortuna nel tentativo" ha scritto Rashford che poi ha aggiunto lo screen di uno dei tanti attacchi razzisti che gli sono pervenuti.

Non solo, l'attaccante inglese è andato oltre ‘denunciando' tra i razzisti anche persone ‘insospettabili' e soprattutto che ricoprono ruoli di educatori e formatori dei più giovani: "Sono ulteriormente indignato perché uno degli autori di insulti, che ha lasciato una montagna di emoji scimmia nel mio DM, è un insegnante di matematica con un profilo aperto. Insegna ai bambini !! E sa che può liberamente insultare razzialmente senza conseguenze …"

Purtroppo per Marcus Rashford non si tratta di una prima volta, anzi. Già a inizio anno, a gennaio, aveva denunciato altri insulti per il colore della sua pelle rivolti a lui che da sempre è pubblicamente impegnato in una serie infinita di iniziative sociali che sono aumentate durante la pandemia, dove i più deboli hanno subito i problemi maggiori. Un riconoscimento mondiale, per il suo impegno e la lotta contro le discriminazioni che portò la Regina Elisabetta a insignire il calciatore del Manchester United del titolo di Membro dell'Impero britannico.

Un altro precedente che fece clamore e che coinvolse ancora una volta Rashford fu quando sbagliò un rigore contro il Crystal Palace. In quell'occasione i "soliti imbecilli" come li definì Didier Drogba, oltre alla consueta denuncia, l'attaccante del Manchester sottolineò il dilagare di un problema mai risolto: "Nulla è cambiato. Mi sembra che invece di fare passi avanti su questo problema si stiano facendo passi indietro". Era l'agosto 2019. A maggio 2021, si è punto e a capo.

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