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Insulti razzisti a Maignan, la Juve identifica e denuncia il tifoso. Sarà espulso dallo Stadium

L’episodio è avvenuto domenica scorsa mentre Maignan svolgeva il riscaldamento prima di Juventus-Milan. Il portiere rossonero è stato preso di mira da un tifoso bianconero che gli ha rivolto insulti razziali. Attraverso il sistema di video-sorveglianza è stato rintracciato, identificato e denunciato per istigazione all’odio razziale. È un operaio e sindacalista di Rovigo iscritto al Club Juventus “Gaetano Scirea” di Castagnaro (Verona).
A cura di Maurizio De Santis
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Il tifoso della Juventus che ha insultato il portiere del Milan, Mike Maignan, credeva di farla franca. Credeva che nascosto tra la folla, nel settore di stadio più vicino al campo e alle spalle di una porta, nessuno lo avrebbe scovato. "Negro, negro" ha urlato vero l'estremo difensore rossonero che stava svolgendo gli esercizi di riscaldamento nel pre-partita. E ha rincarato la dose accompagnando quegli insulti razziali con espressioni blasfeme. Contava (anche) sull'omertà delle persone che gli erano accanto, sulla complicità da curva che definisce goliardia quel che invece per la Digos di Torino è istigazione all'odio razziale, reato per il quale è stato denunciato che gli è già costata l'espulsione dal Club Juventus al quale è iscritto.

Chi è la persona che s'è macchiata di simili bestialità? È un operaio e sindacalista di Rovigo iscritto all'associazione che rientra nella galassia dei circoli juventini: si trova a Castagnaro (Verona) ed è intitolata alla bandiera della ‘vecchia signora', Gaetano Scirea. Le forze dell'ordine lo hanno identificato passando la vaglio i filmati registrati dalle telecamere di sicurezza a circuito chiuso presenti all'interno dell'Allianz Stadium. La segnalazione alle autorità è solo il primo passo: se da un lato la parte giudiziaria andrà avanti seguendo l'iter della giustizia, quanto all'aspetto ‘sportivo' una volta chiarita la sua responsabilità verrà escluso dallo stadio per un periodo indefinito. Una decisione che la Juventus può prendere senza alcun condizionamento esterno.

"Non sono una vittima. Sono Mike. In piedi, nero, orgoglioso". È il messaggio condiviso sui social network da Maignan qualche ora dopo che l'episodio avvenuto all'Allianz Stadium era stato alimentato dal tam tam della Rete. Un copione che si ripete da tempo negli impianti della Serie A e la cui gravità, spesso, viene derubricata a casa isolato oppure circoscritto all'ambito di uno sfotto' un po' troppo forte. A opinioni del genere l'ex Lille ha replicato in maniera molto netta: "Non sono né il primo né l'ultimo giocatore a cui questo succederà. Finché questi eventi vengono trattati come incidenti isolati e non è intrapresa alcuna azione globale, la storia è destinata a ripetersi".

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