Insulti razzisti a Felix in Cagliari-Roma: un tifoso sardo rischia il Daspo a vita
Ennesimo episodio di razzismo nel calcio italiano. Si tratta di una situazione che si è verificata qualche settimana fa ma che nelle scorse ore ha avuto risvolti e presto potrebbero arrivare dei provvedimenti molto severi nei confronti del diretto interessato. Il protagonista, suo malgrado, è il giovane calciatore della Roma Felix Afena-Gyan, che nella gara contro il Cagliari ha subito insulti razzisti all'Unipol Domus del capoluogo sardo. Il classe 2003 in quell'occasione aveva fatto il suo esordio in Serie A e aveva dato un contributo importante alla squadra di José Mourinho per vincere in casa dei sardi ma questo episodio era passato un po' sotto traccia: a riportare la notizia dell'accaduto è stato il quotidiano romano Il Messaggero, che ha fatto riferimento a espressioni discriminatorie nei confronti dell’attaccante ghanese da parte di un uomo di 49 anni di Nuoro che è stato denunciato da uno steward dello stadio e adesso rischia il Daspo a vita.
L’esordio in Serie A non si dimentica mai, ma lo scorso 27 ottobre alla stadio di Cagliari qualcuno ha cercato di rovinare il suo momento e adesso, con molta probabilità, ne pagherà le conseguenze.
Felix è entrato a far parte del gruppo di Mourinho in pianta stabile dall'inizio della stagione, come ha raccontato lo stesso tecnico portoghese, e il talento classe 2003 si è preso il palcoscenico dopo la doppietta a Genova che ha permesso ai giallorossi di battere il Genoa e restare agganciati al treno della Champions League.
Felix Afena-Gyan è diventato un'arma importante per lo Special One, che lo ha mandato in campo a gara in corso in tre occasioni: la prima a Cagliari, poi nei minuti finali della sfida persa col Milan e poi c'è l'exploit di Genova. Il giovanissimo attaccante si è sempre fatto trovare pronto e con la sua freschezza ha sempre dato nuova verve offensiva ai giallorossi.
La doppietta contro il Genoa ha acceso tutti i riflettori su di lui ma la Roma deve fare di tutto per preservarlo dal sensazionalismo e dai paragoni ingombranti per permettergli di fare il suo percorso senza troppe pressioni.