Insigne si lamenta, la nazionale che lo ignora è una ferita aperta: “Succede solo in Italia”
Lorenzo Insigne ha appena finito la stagione col Toronto FC, purtroppo per lui di nuovo anticipatamente, senza riuscire ad approdare ai playoff: il 33enne ex capitano del Napoli da quando è sbarcato in Canada nell'estate del 2022 – assieme a Federico Bernardeschi – non solo non è riuscito a far tornare la squadra ai fasti dell'epopea di Giovinco (primo titolo di Major League Soccer vinto nella storia e finale di Champions nordamericana), ma neanche a raggiungere il risultato minimo dei playoff, in nessuna delle tre stagioni. Tra numerosi infortuni e prestazioni non all'altezza, Insigne è finito nel mirino delle critiche di media e tifosi, ma difficilmente lascerà il Toronto, visto il ricco contratto che scade nel 2026. Da parte sua, l'attaccante partenopeo sogna invece di tornare in Nazionale, lamentando un pregiudizio in base al quale quelli come lui, che giocano all'estero, non vengono più considerati: "Succede solo in Italia".
Il punto di partenza del ragionamento è la considerazione che i prossimi Mondiali di calcio si giocheranno proprio nel continente nordamericano, tra Stati Uniti, Messico e Canada nel 2026: "Si respira già un'atmosfera di attesa, con i cartelloni pubblicitari per le strade anche se manca un anno e mezzo. Il calcio in America non è ancora seguito come baseball, basket, football. Ma il movimento sta crescendo e il volano dei Mondiali sarà straordinario. Spero che l'Italia possa giocare almeno una partita a Toronto: in Canada c'è una nostra comunità calda e numerosa".
Il lamento di Insigne, ignorato da Spalletti: "Solo in Italia chi va a giocare lontano è escluso dal giro"
Poi si passa alla questione che lo fa soffrire, l'ostracismo della Nazionale nei suoi confronti. Insigne ci ha giocato l'ultima volta il 24 marzo del 2022, scendendo in campo da titolare nella semifinale degli spareggi per la qualificazione ai Mondiali in Qatar contro la Macedonia del Nord, match dolorosamente perso all'ultimo minuto: "Io sono lì da due anni e sono contento dell'esperienza che sto vivendo, ma un rammarico ce l'ho… Solamente in Italia chi va a giocare lontano è escluso dal giro della Nazionale e non se ne capisce il motivo. I sudamericani che stanno in Serie A possono fare ogni volta 13 ore di volo, perché a noi non è consentito?", è il lamento fatto a Repubblica.
Difficile che Luciano Spalletti torni a considerarlo per una chiamata, anche alla luce del rendimento di Insigne negli ultimi tempi: salvo sorprese, Insigne dovrebbe restare fermo al suo bilancio di 10 gol e 10 assist in 54 presenze con la maglia dell'Italia.