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Insigne si infortuna e salta la Finalissima Italia-Argentina: al suo posto Raspadori

L’ex capitano del Napoli Lorenzo Insigne è stato costretto ad abbandonare il campo di Wembley ieri pomeriggio e questa sera non ci sarà. Probabile rientro in Nazionale a settembre: l’Italia punterà comunque su di lui per il nuovo rinascimento, anche se dal Canada.
A cura di Enrico Scoccimarro
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Dopo aver confermato di non voler abbandonare la maglia della Nazionale, anche se dall'anno prossimo giocherà dall'altra parte del mondo, Lorenzo Insigne sarà assente almeno per l'impegno di oggi nella Finalissima contro l'Argentina. Ci ha pensato purtroppo la sfortuna a far slittare il suo ritorno in azzurro, per una presenza in una partita che per lui aveva un significato speciale: "Voglio alzare questo trofeo per Napoli e per Maradona, per tutto quello che ha fatto per noi napoletani" aveva detto ieri in conferenza. E invece un infortunio dell'ultima ora lo costringe a stare fuori dal campo a tifare per i propri compagni.

Uno stiramento al polpaccio rimediato durante l’allenamento di rifinitura di ieri ha mandato al tappeto il 30enne di Frattamaggiore, che è uscito dal campo zoppicando: una fitta troppo dolorosa causata sicuramente dai muscoli gonfi e ridotti al limite dopo un'intera stagione. Così l'ormai ex capitano del Napoli, che lo scorso mese ha salutato tifosi e amici in città, è stato accompagnato negli spogliatoi proprio mentre mister Mancini stava dando le ultime indicazioni tattiche. Ad affrontare l'albiceleste, al suo posto, ci sarà molto probabilmente il giovane Giacomo Raspadori, reduce da una discreta stagione.

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A questo punto, il futuro prossimo di Insigne con l'Italia rischia di essere posticipato direttamente a settembre. Mancini e lo staff medico della Nazionale potrebbero infatti anche decidere di non rischiare nulla in vista degli altri impegni che attendono l’Italia, ovvero le prime quattro partite del girone di Nations League, il 4 contro la Germania a Bologna, il 7 contro l’Ungheria a Cesena, l’11 a Wolverhampton contro l’Inghilterra e il 14 ancora contro la Germania a Moenchengladbach.

Ma "Lorenzo il Magnifico" non ha nulla da temere: potrebbe essere comunque un pilastro del nuovo rinascimento azzurro. Un punto di riferimento necessario per Mancini all'interno del gruppo, che porterà l'Italia al prossimo europeo in Germania e al prossimo (e purtroppo lontano) mondiale americano, dove Insigne avrà già 34 anni, sperando che l'aria canadese lo ringiovanisca.

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