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Insigne nella bufera per un video privato, l’agente durissimo: “Ma in che mondo viviamo?”

L’agente di Lorenzo Insigne ci va giù duro dopo la diffusione di un video privato di Lorenzo Insigne: “Sono sconcertato”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Hanno sollevato un polverone nelle scorse ore le parole di Lorenzo Insigne, contenute in un breve video che doveva essere privato e che invece è stato diffuso prima su Tik Tok e poi su Twitter, diventando virale. Il capitano del Napoli è ritratto in primo piano mentre si rivolge direttamente ad una persona per mandargli un augurio particolare: "Ciao Checco, ti sono vicino. Mi raccomando, ti auguro una presta libertà. Forza Napoli, ciao", con tanto di occhiolino finale.

La frase in questione è l'auspicio rivolto in gergo ai detenuti delle carceri, ma ovviamente è impossibile ricavare dal solo video il contesto nel quale collocarlo. La leggerezza con cui uno dei giocatori più in vista della Nazionale italiana ha adoperato quelle parole ha fatto insorgere parecchie persone, arrivando anche a provocare una presa di posizione da parte dell'Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria: "Ci auguriamo che sia solo uno scherzo, in caso contrario sarebbe spiacevole. Lorenzo Insigne è un esempio di professionalità e correttezza".

A fare chiarezza e spazzare via le illazioni ci ha pensato oggi l'agente della futura stella del Toronto, che ha usato toni duri nei confronti di chi ha disseminato sospetti di contiguità con ambienti criminosi: "Lorenzo aveva trascorso con la moglie e alcuni amici un paio di giorni a Roma – ha contestualizzato Vincenzo Pisacane a Repubblica – Alla stazione ha incontrato alcuni ragazzi che stavano andando a Roma e lo hanno riconosciuto. Così gli hanno prima chiesto di scattare una foto insieme, poi di mandare gli auguri al fratello di uno di loro, costretto in casa da diversi giorni perché positivo al Covid".

Il procuratore di Insigne è indignato dalla bufera scaturita da quello che è stato solo un saluto scherzoso: "Ma come si fa a pensare altre cose? Sono sconcertato. Ma in che mondo viviamo? Si vede benissimo che Lorenzo ride. Ma davvero qualcuno pensa che un uomo e un calciatore come Lorenzo, il numero 10 della Nazionale italiana, possa aver voluto, con quella frase, mandare un messaggio diverso dagli auguri di pronta guarigione a un ragazzino di 17 anni che da giorni non poteva uscire perché affetto dal Covid? Ma per favore…".

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