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Inseguito e aggredito dai tifosi, Tardelli vittima di un’imboscata: “Mi dicevano che sarei morto”

Diego Tardelli si è trasferito al Santos nello scorso mercato estivo. L’attaccante 36enne, che vanta una lunga esperienza nel mondo del calcio, ha raccontato l’orrore di un’aggressione da parte dei tifosi dello stesso Santos dopo la sconfitta in Coppa brasiliana. “Hanno accerchiato la mia auto e hanno detto che sarei morto. Erano in dieci..”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Diego Tardelli si è trasferito al Santos lo scorso 22 agosto dopo una stagione vissuta all'Atletico Mineiro. Attaccante di grande esperienza, noto soprattutto in Brasile per i suoi trascorsi al Gremio, al Flamengo e al San Paolo. Conosciuto in Europa soprattutto per aver vestito la maglia del PSV e quella del Betis senza dimenticare una piccola parentesi con i russi dell'Anzhi, a 36 anni ha deciso di proseguire la sua carriera al Santos. Ma dopo un solo mese è già successo di tutto.

Tardelli ha debuttato nella sconfitta per 1-0 contro l' Athletic-PR, a Vila Belmiro, per la gara di ritorno dei quarti di finale ad eliminazione diretta di Copa do Brasil. Un ko amaro che non è andato giù ai sostenitori del Santos che al termine della partita hanno letteralmente scatenato l'inferno.

Il match è stato giocato la scorsa notte e il giocatore nelle scorse ore, sul suo profilo Instagram, ha raccontato di essere stato inseguito e aggredito dai sostenitori del Santos mentre si recava da Vila Belmiro all'hotel dove alloggia la squadra. Una scena orribile che il giocatore ha raccontato attraverso alcune stories, mostrando anche il video dell'aggressione.

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Il racconto di Diego Tardelli: "Ero terrorizzato"

Diego Tardelli è entrato nel secondo tempo della partita in questione e non ha avuto una responsabilità diretta nella sconfitta del Santos, ma non è sfuggito alle accuse dei sostenitori del Santos. Secondo il giocatore, i ‘tifosi' hanno circondato la sua auto e lo hanno minacciato mentre tornava in albergo. "Una scena dell'orrore che non avevo mai vissuto in vita mia e non avrei mai immaginato che un giorno l'avrei potuta raccontare – ha detto all'interno di alcuni video pubblicati sul suo profilo Instagram – Stavo arrivando qui vicino al mio hotel ma tre o quattro macchine mi stavano seguendo – aggiunge Tardelli – Finché mi sono fermato al semaforo e queste macchine mi hanno bloccato".

L'attaccante brasiliano racconta il terrore di quei momenti, incredulo per quanto stesse accadendo in quel preciso istante. "Non avevo un posto dove scappare e così hanno iniziato a rompermi la macchina, a scalciarla e a prenderla a sassate. Hanno detto che stavo per morire. Ero sconvolto". Tardelli non aveva via di scampo e la situazione stava diventando sempre più complicata. "Credo che fossero, da quello che ho visto rapidamente, circa 10 persone, dieci vandali – aggiunge Tardelli nel suo racconto – Mai vista una cosa simile durante i miei 15 anni di carriera, ed è stato molto brutto viverlo. Se vuoi andare dall'allenatore e dai giocatori per protestare non c'è problema, è giusto. Ma attaccare, rompere un'auto, far vivere il terrore… questo non va più bene nel calcio".

Il tutto si è risolto con un intervento provvidenziale che ha evitato a Tardelli il peggio. "Mi sarebbe potuto succedere di tutto. Non c'era nessuno dalla parte della strada. La mia fortuna è che ho trovato un poliziotto in viaggio verso l'hotel che in questo modo è riuscito a scortarmi". C'è da dire che alcuni tifosi erano già entrati nello spogliatoio del Santos a fine partita per protestare contro la squadra. All'inizio della stagione, l'allenatore Ariel Holan, si era dimesso sostenendo di essere stato oggetto di proteste davanti causa sua, a causa della scarsa prestazione del Santos nel Campionato Paulista.

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