Infortunio Zaniolo, oggi gli esami: si teme per il crociato. Mancini: “L’ho visto più sereno”
Per la seconda volta nel giro di un anno, Nicolò Zaniolo varcherà la porta di Villa Stuart, a Roma, con l'ansia di doversi fermare a lungo per un infortunio al legamento crociato del ginocchio. Era già successo a gennaio, dopo il ko rimediato alla gamba destra nell'ultimo Roma-Juventus. È ricapitato (o almeno questo è il timore) durante Olanda-Italia, seconda sfida del girone di Nations League. Il centrocampista si è accasciato al suolo dopo aver impuntato la gamba sinistra nel terreno prima di andare a contrasto con van de Beek. Immediato il dolore, riconoscibile – per chi ci è già passato – la sensazione di qualcosa di grave. Oggi, nella mattinata, sosterrà gli esami di rito per fugare ogni dubbio sulla diagnosi definitiva.
Lo staff medico della Nazionale ha parlato da subito di "forte distorsione", la stessa Roma ha parlato di "trauma distorsivo" nella comunicazione ufficiale. Quello su cui nessuno si è voluto sbilanciare nonostante i pessimi segnali, in attesa della conferma dopo i test strumentali, è l'interessamento del legamento crociato, che cambierebbe completamente la prospettiva dei tempi di recupero e (al secondo stop grave nel giro di pochi mesi) dell'intera carriera di Zaniolo. Da subito il ragazzo è parso preoccupato, comprensibilmente. Con il passare dei minuti si è tranquillizzato, come ha raccontato lo stesso ct Roberto Mancini nella conferenza post-gara.
"Mi dispiace per Nicolò. Appena successo era molto preoccupato, ora era più sereno perché non aveva molto dolore. Spero non sia grave come la scorsa volta".
Zaniolo ha lasciato sulle sue gambe (completamente fasciata quella sinistra) l'Amsterdam ArenA, senza bisogno di utilizzare le stampelle. Segnale in parte confortante, in parte non sufficiente per interpretarlo come una buona notizia a tutti gli effetti. Soltanto gli esami potranno far luce sull'effettiva entità dell'infortunio. Dalla Roma alla Nazionale, sono tutti con il fiato sospeso per Nicolò.