Indagine per insulti razzisti, la Uefa indaga su un calciatore italiano
La Uefa ha aperto un'indagine sui presunti insulti razzisti che un calciatore dell'Italia Under 21 – di cui al momento non è stata resa nota l'identità – avrebbe rivolto a Anthony Elanga (nella foto) della Svezia durante il match giocato martedì pomeriggio e valido per le qualificazioni agli Europei. La gara è stata giocata a Monza ma ha avuto un seguito spiacevole, non è finita con il risultato di 1-1 maturato sul campo. Tutto nasce dalla denuncia del calciatore e dalla durissima presa di posizione della selezione scandinava. È stato il commissario tecnico, Claes Eriksson, a farsi portavoce dell'atto d'accusa gravissimo. Non è bastata la smentita della Figc per chiudere la vicenda e rigettare ogni obiezione.
Un comunicato della Federazione continentale ha dato formalmente seguito a un approfondimento della questione per verificare attendibilità delle proteste e veridicità dei fatti. Una dichiarazione dell'organo direttivo non dà adito a dubbi (ne dà notizia il giornale inglese The Athletic).
In conformità con l'articolo 31 (comma 4) del Regolamento Disciplinare Uefa, un ispettore disciplinare e etico Uefa è stato nominato per condurre un'indagine disciplinare in merito agli episodi che si sarebbero verificati durante la Uefa European Under 21 del 2023. Partita di qualificazione al campionato tra Italia e Svezia giocata il 12 ottobre 2021.
Sul tavolo restano per adesso il botta e risposta tra Svezia e Italia e il "giallo" del referto nel quale non ci sarebbero tracce delle accuse. L'episodio non sarebbe stato rilevato da nessuno degli ufficiali di gara o dallo stesso delegato Uefa.
Abbiamo presentato una relazione sia agli arbitri sia ai delegati di gara – le parole del ct svedese -. Aspettiamo il verbale della partita dell'arbitro poi decideremo come procedere. Anche il responsabile della sicurezza Martin Fredman è stato informato dell'accaduto. Nessuno dovrebbe mai subire attacchi razzisti, siamo al fianco di Anthony per quanto gli è accaduto.
La replica della Federcalcio non si è fatta attendere: in buona sostanza viene smentito (e negato con forza) il fatto e soprattutto ribadito l'impegno massimo per combattere ogni forma di intolleranza.
Auspicando che gli organismi competenti facciano chiarezza tempestivamente – si legge nella nota ufficiale – la Figc ribadisce l'impegno profuso costantemente da tutto il calcio italiano e dalle Nazionali, per il contrasto al razzismo e condanna qualsiasi insulto discriminatorio o episodio di violenza.