Incredibile in Premier League: partite più corte di 90 minuti per finire il campionato
In Premier League c'è grande attesa per capire cosa succederà al calcio giocato. Le società sono tutte concordi nel ripartire anche se non mancano spaccature all'interno della Lega sui format da adottare. Ma il via libera deve essere dato dal Governo, al quale si sono rimessi i vertici del calcio, che dovrà verificare se per il ‘Project Restart‘ ci siano le basi medico-sanitarie sufficienti a garantire la salute di tutti e sventare eventuali nuovi contagi. L'idea di fondo è poter ripartire agli inizi di giugno, in tempo per concludere la stagione fermata a marzo secondo le direttive Uefa che vorrebbe agosto dedicato al completamento delle Coppe internazionali.
Ma la discussione resta, così come le perplessità attorno alle modalità di rientro seguendo un protocollo che in prima istanza potesse venire approvato ma che presenta ancora dei punti di osservazione da parte del Governo britannico. Anche perché nuove indiscrezioni avevano portato a nuovi dubbi da parte di commissioni mediche che avrebbero instaurato un nuovo clima di paura tra i giocatori per i rischi di contrarre il Covid-19.
Tra le tante soluzioni che si potrebbero adottare per garantire la conclusione della Premier League ci sono al vaglio diverse idee. Dal sospendere le retrocessioni, visto che da più club si è alzata la voce contro una seconda parte da campi neutri che creerebbe un vantaggio sleale nei confronti delle squadre coinvolte nella bassa classifica, alla possibilità di giocarsi playoff e playout. Fino alla proposta di restringere ulteriormente la finestra temporale in cui disputare le restanti 92 partite, con gare della durata inferiore ai 90 minuti canonici
Premier con partite più brevi: due tempi inferiori ai 45 minuti
Una semplice provocazione? Non sembra, perché ai microfoni della BBC è intervenuto Gordon Taylor, a capo della PFA inglese (la Professional Footballers' Association) che ha spiegato la serie di proposte che sono sul tavolo della discussione tra cui anche alcune di che stravolgerebbero la natura strutturale delle patite: "Al momento non si conosce nulla del futuro del calcio, ci sono tante idee su cui confrontarsi. C'è chi ha proposto più sostituzioni, chi ha indicato partite con tempi inferiori ai 45 minuti, chi insiste sui campi neutri. Poco conta, ciò che è importante è ripartire in sicurezza".
La discussione, dunque, è aperta anche se c'è un nutrito fronte di club, continua Taylor che vogliono difendere l'integrità del campionato rispetto alla prima fase pre interruzione da coronavirus: "Idealmente molti vogliono preservare l'integrità della Premier senza che vi siano cambiamenti, tornando a giocare anche a porte chiuse sia in casa che in trasferta, ma qualsiasi cosa accadrà la regola base sarà solamente la stessa: farlo in sicurezza".