Inchiesta sulle plusvalenze, Elkann: “Stiamo collaborando. Ronaldo? Operazione importante”
La Juventus si trova nell'occhio del ciclone all'interno dell'inchiesta "Prisma" che la coinvolge direttamente, nata da una indagine più a largo spettro che inquadrerebbe anche altri club di Serie A nel giro delle plusvalenze sospette. Un polverone che giorno dopo giorno sta assumendo contorni sempre più ampi e che rischia di scoperchiare tutto l'eventuale marcio che si celerebbe sotto lo zerbino composto da gestioni di comodo sui valori reali di mercato dei giocatori. A tal punto che tra gli inquirenti si prospetta un intero "sistema malato" e il terribile richiamo a Calciopoli è già stato espresso.
Una situazione delicatissima per un argomento più che complesso, quello della ‘plusvalenza', pratica oramai sviluppata da tutte le società sportive e – se applicata nella metodologia corretta – lecita. Il problema si nasconde quando dietro ai valori di mercato di alcuni giocatori si celano tentativi e volontà di coprire buchi in bilancio per far quadrare i conti. Ed è su questo argomento che i pm stanno ascoltando testimonianze e raccogliendo tutti i dati anche attraverso perquisizioni, per delineare la cornice finale di un quadro che potrebbe rivelarsi catastrofico.
La Juventus in queste ore è al centro della bufera. Le intercettazioni raccolte hanno già evidenziato situazioni che obbligano ad approfondire il discorso che potrebbe avere pesantissime ripercussioni non solo dal punto di vista societario ma anche e tanto più sul fronte sportivo. Al momento si è a comporre il puzzle provando a inserire tutte le caselle nel posto giusto, prima di promuovere qualsiasi accusa precisa. Tutto è nato da una indagine che risale al 2020 e che coinvolge diverse realtà calcistiche nonché molti giocatori oggetto di compravendite. Tra questi, ci sono nomi illustri, come quello di Cristiano Ronaldo, il portoghese che nell'estate del 2018 infiammò il nostro calcio firmando per la Juventus.
Su Cr7 in particolare, c'è una intercettazione telefonica precisa che parla di una "carta" che non dovrebbe "esistere" e che sottintende eventuali accordi non ufficiali che adesso sono al vaglio delle indagini. Su questo argomento, si è espresso anche John Elkann, CEO e ad di Exor – holding che ha tra le sue partecipate la Juventus – nonché cugino del presidente bianconero Andrea Agnelli provando a gettare acqua sul fuoco dei sospetti: "L'operazione attorno a Ronaldo è stata un'importante operazione per la Juventus e credo che non ci sia altro da aggiungere rispetto a quanto vissuto" ha sottolineato provando a chiudere il discorso.
Un discorso che però è lungi dall'avere la parola fine con i pm che hanno iniziato ad ascoltare i vertici bianconeri, da Federico Cherubini che ha rilevato il posto di Paratici a Maurizio Arrivabene per poi passare, nei prossimi giorni, agli indagati a registro tra cui Nedved e Agnelli: "La Juve ha nuovo consiglio di amministrazione, un nuovo ad, un nuovo ds e un nuovo allenatore. Insieme al vicepresidente e al presidente stanno affrontando problemi in campo e fuori" ha aggiunto Elkhann che poi ha ribadito la massima disponibilità: "Sono fiducioso nell'operato della magistratura e la società sta collaborando con gli inquirenti perché si faccia luce. Siamo una grande società e nell'affrontare le difficoltà ci si rafforza".