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Inchiesta plusvalenze Juve, spunta un messaggio: “Pensavamo di raggiungere il Real”

La Juventus è al centro dell’inchiesta sulle presunte plusvalenze fittizie della società bianconera. Dalle intercettazioni sotto esame spunta anche un messaggio: “Pensavamo di raggiungere il Real”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La Juventus è finita nell'occhio del ciclone dopo l'apertura dell'inchiesta ‘Prisma' da parte della Procura di Torino e della guardia di finanza che indaga sulle plusvalenze fittizie effettuate dal club bianconero negli ultimi anni. Pochi minuti prima della gara, poi vinta dai bianconeri contro la Salernitana, il vicepresidente della Juve, Pavel Nedved, ha sottolineato in diretta che la società non ha fatto il passo più lungo della gamba: "Non penso sia giusto che ne ne parli". Un discorso che sarebbe emerso anche nel corso delle intercettazioni effettuate nei confronti di alcuni dirigenti del club da parte degli inquirenti.

Da una di questa, secondo quanto riferito quest'oggi dal Corriere della Sera, sarebbe emersa un'indiscrezione che rende ancora più chiare le intenzioni della Juventus. Le plusvalenze, al centro della questione poiché servite per ‘gonfiare' le valutazioni di alcuni calciatori, avrebbero aiutato il club ad ‘aggiustare' i bilanci degli ultimi anni fortemente segnati dagli alti costi di gestione e dagli ingaggi della rosa bianconera. "Pensavamo di raggiungere il Real, ma è stato comunque un sogno bellissimo". Il quotidiano rivela come sia emerso dalle indagini un messaggio di un dirigente bianconero spedito whatsapp nel corso della scorsa estate.

L'inchiesta della Procura di Torino sul caso plusvalenze

Nessuna prova, al momento, che attesti i presunti compensi arretrati di Cristiano Ronaldo e nessuna rilevante indiscrezione pare sia arrivata dalle audizioni dei vari testimoni. Nella giornata di ieri ha parlato Paolo Morganti, segretario organizzativo arrivato alla Juve nel febbraio 2019, per due ore davanti ai pm Mario Bendoni, Ciro Santoriello e all’aggiunto Marco Gianoglio. Al momento l'inchiesta segue due filoni: quello penale e quello della giustizia sportiva. La Procura federale ha aperto l'inchiesta da tempo ma senza avere necessari strumenti che possano consentire di scavare a fondo in modo significativo. Le plusvalenze fittizie nel mondo del calcio sono state punite con una penalizzazione.

Il precedente più recente è quello che riguarda il Chievo e il Cesena che si erano accordate per gonfiare alcune valutazioni di giocatori della Primavera. Tutto questo però è stato possibile solo grazie all'inchiesta penale che è riuscita a far emergere chiare intercettazioni che hanno confermato le intenzioni dei due club. La Procura di Torino spera di riuscire a consegnare nelle mani della giustizia sportiva gli atti dell'inchiesta nel giro di un mese. Atti che interessano, oltre alla Figc, anche alla Consob che ha già avuto due audizioni in merito con i membri della Covisoc. L'esito delle intercettazioni emerse all'interno dell'inchiesta, potrebbero non avere valenza penale, ma potrebbero essere invece la chiave di volta da consegnare nelle mani della giustizia sportiva.

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