Inchiesta Juve, la corrispondenza sull’operazione Arthur-Pjanic: “Rischiate di manipolare i valori”
L'inchiesta sulla Juventus si arricchisce di nuovi atti. Sul tavolo della Procura adesso c'è anche la relazione redatta a corredo di un'ispezione della Consob sul bilancio della Juventus. All'interno di quel fascicolo ci sono documenti entrano nel faldone raccolto dagli inquirenti in vista del processo che mercoledì prossimo, 10 maggio, riprenderà con l'udienza preliminare dinanzi al gup di Torino, Marco Picco. Una data importante per i legali del club bianconero che il 27 marzo scorso avevano sollevato l'eccezione della competenza territoriale ipotizzando lo spostamento dell'intero procedimento a Milano (dove ha sede la Borsa, la Juve è società quotata a Piazza Affari) oppure a Roma (dove ci sono i server della Borsa).
Nei nuovi accertamenti della Guardia di Finanza l'attenzione è focalizzata su un carteggio interno tra figure riconducibili ai consulenti di Ernst & Young che si sono occupati della revisione dei bilanci della Juventus e del Barcellona (in Spagna). C'è una frase in particolare che è balzata all'occhio e fa riferimento a una sorta di suggerimento tra colleghi.
In cosa consisteva? Le operazioni di compravendita incrociata di giocatori devono risultare una "permuta", che resta entro i parametri dei principi contabili, e non uno "scambio". Il consiglio è tutt'altro che un eccesso di zelo ma una raccomandazione a muoversi con grande cautela all'interno di una materia rischiosa per evitare che la realizzazione di plusvalenze possa essere interpretata come una "manipolazione di valori" e, come nel caso dell'inchiesta condotta sulla Juve dalla Procura di Torino, un tentativo di "frode".
Qual è l'oggetto della segnalazione? In base a quanto si è appreso, la riflessione era riconducibile alla transazione Arthur-Pjanic, perfezionata nel giugno del 2020 e che alimentò perplessità per le quotazioni reciproche attribuite ai calciatori. Quale valore probatorio potrà avere questo ulteriore documento lo si vedrà solo a processo in corso, intanto diventa uno strumento in più nelle mani dei magistrati che sostengono l'accusa nei confronti della società torinese e delle dodici persone rinviata a giudizio (tra cui le ex figure apicali del vecchio ‘board' quali Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e Fabio Paratici).
Con una dichiarazione all'Agenzia Ansa i legali della Juventus, dopo aver letto le nuove carte, chiariscono come la Consob non contesterebbe l’operazione Pjanic-Arthur. "Al termine dell’ispezione la Consob non ha contestato l’operazione Pjanic-Arthur. La documentazione non contiene ipotesi sul principio contabile della permuta fatta da Ernst & Young. Ci sono solamente le analisi sulle mail e ipotesi fatte da ispettori Consob".
"Siamo nella piena regolarità procedurale, alcune parti civili hanno chiesto la citazione di due società, Juventus e Ernst&Young, come responsabili civili quindi per chiedere i danni rispetto ai fatti commessi dai loro amministratori e dirigenti – le parole dell'avvocato della Juve, Maurizio Bellacosa, al termine dell'udienza preliminare del 27 marzo scorso -. Il giudice ha preso atto e ha disposto la citazione per l’udienza del 10 maggio, aspettiamo il 10 maggio per i passaggi successivi". Il processo alla Juve è solo alle prime schermaglie.