In un filmato il raptus di Al Khelaifi al Bernabeu: “Smetti di riprendere!”. Ora rischia grosso
Dal paradiso all’inferno in pochi minuti. In casa PSG è ancora forte lo shock per l’eliminazione negli ottavi di Champions per mano del Real Madrid. In vantaggio di un gol, grazie al solito Mbappé e in totale controllo a fine primo tempo, i transalpini hanno incassato nella ripresa un’incredibile rimonta concretizzatasi grazie alla tripletta di Benzema. Frustrazione enorme per il Paris Saint-Germain ed esplosione di rabbia e polemiche nel post-partita, con dito puntato contro l'arbitraggio per il mancato fischio sul presunto fallo di Benzema su Donnarumma, in occasione della prima rete dei padroni di casa che ha dato il la alla rimonta.
Cosa è successo dopo Real-PSG, parapiglia negli spogliatoi e proteste
Tutti d'accordo sull'errore del portiere che ha cincischiato troppo con il pallone fidandosi con presunzione della sua abilità coi piedi. Il problema però per il PSG nasce subito dopo, per il contatto tra Benzema e Donnarumma, non sanzionato dal direttore di gara Danny Makkelie, con il mancato intervento del Var. Se l'ex Milan in campo ha protestato con l'arbitro guadagnando il giallo, quanto accaduto dopo il fischio finale nella pancia del Bernabeu è stato sicuramente più eclatante. Le dichiarazioni di Pochettino prima e Leonardo poi hanno dimostrato che la società della Tour Eiffel ha giustificato il flop di Neymar e compagni, con il crollo psicologico per il torto subito con il Real invece galvanizzato dal gol.
Al Khelaifi infuriato con l'arbitro, il referto e la ricostruzione dell'accaduto
Dalle parole però a quanto pare si è passati ai fatti. Se Donnarumma e Neymar si sono confrontati in maniera accesa negli spogliatoi (situazione però smentita dal brasiliano). Leonardo e anche il presidente del PSG Nasser Al-Khelaifi hanno deciso di far sentire la propria voce con l'arbitro. I toni si sono alzati e i due hanno perso la calma, alzando la voce contro Makkelie nei pressi del suo spogliatoio. A quanto pare il più arrabbiato è stato proprio l'imprenditore e uomo d'affari qatariota, che ha raccolto le redini dell'ECA da Andrea Agnelli dopo il caos sulla Superlega. La ricostruzione di quanto accaduto è contenuta nell'estratto del referto ufficiale dell'Uefa reso di dominio pubblico da parte di Marca: "Dopo la partita, il presidente e il direttore sportivo del PSG, Leonardo, hanno mostrato un comportamento aggressivo e hanno cercato di entrare nello spogliatoio degli arbitri. Hanno bloccato la porta e il presidente ha deliberatamente colpito la bandierina di uno degli arbitri, rompendola".
In un video la furia di Al Khelaifi, l'UEFA ha chiesto il filmato
Come se non bastasse a complicare ulteriormente la posizione del numero uno del PSG, c'è anche un'altra brutta situazione denunciata da fonti vicine al Real citate dall'agenzia di stampa spagnola EFE. Al Khelaifi infatti avrebbe minacciato con le parole "Ti ammazzo" un dipendente madrileno che stava filmando la scena con il cellulare, intimandogli di smetterla subito, con il supporto di un arrabbiatissimo Leonardo. La UEFA ha chiesto alle merengues di fornirgli le immagini registrate. Il tutto potrebbe dunque rendere ulteriormente più grave la posizione dei due dirigenti, a forte rischio squalifica.
Cosa rischiano Leonardo, Al Khelaifi e Pochettino
Considerando che il tutto è stato filmato, cosa rischiano Leonardo e soprattutto Al Khelaifi? In questi casi la UEFA non è condiscendente, e non concede sconti alla luce dell'articolo 51 del regolamento della Champions League. Se Pochettino con le sue dichiarazioni, (se fossero considerate offensive nei confronti degli arbitri) potrebbe andare incontro a due giornate di squalifica, diverso il caso del direttore sportivo e del presidente. In questo caso, secondo l'articolo 15, si può partire da un minimo di una giornata fino ad un massimo di 15 di squalifica a seconda della gravità di comportamento. In caso di insulti all'arbitro il rischio è di un'inibizione di 3 partite, mentre l'aggressione arbitrale prevede un minimo di 5 giornate se verbale, fino ad un massimo di 15 se anche fisica. Ovviamente le sanzioni potrebbero essere anche cumulative.
Un esempio? Quanto accaduto per esempio al presidente dell'Atletico Madrid Gil, in occasione della sfida europea contro il Parma nel 1993. Il patron dei Colchoneros, impedì all'arbitro di far rientro negli spogliatoi, protestando in maniera a dir poco veemente. Un atteggiamento costatogli 6 giornate di stop. Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora, ma l'UEFA ha dimostrato di non usare la mano leggera di fronte a comportamenti "aggressivi". Al Khelaifi dunque rischia grosso, e potrebbe dunque vedere le prime partite (o addirittura tutte in caso di stangata particolarmente pesante) del PSG da casa nella prossima stagione europea.