In Spagna paragonano la Juve all’Ever Given: “Ossessionata da Guardiola e naufragata con Ronaldo”

La Juventus già da settimane ha catalizzato l'attenzione della stampa internazionale. Il flop in Champions contro il Porto e la deludente stagione in campionato, sono diventate oggetto di analisi per quella che è considerata tutti gli effetti la fine di un ciclo. Le valutazioni sul rendimento dei bianconeri e sulla gestione del club da parte della dirigenza sono state anche contraddistinte da giudizi duri, in una prospettiva anche diversa rispetto a quella italiana. Non manca anche chi ha paragonato addirittura la società bianconera all'Ever Given, ovvero la nave portacontainer che ha conquistato la ribalta negli ultimi giorni, incagliandosi e bloccando il Canale di Suez.

La stagione ampiamente al di sotto delle aspettative della Juventus, è stata analizzata sulle pagine dei principali quotidiani europei. La gestione societaria degli ultimi anni è finita nel mirino dei tabloid, con numerose critiche nei confronti di Andrea Agnelli, personaggio in primo piano anche in virtù del suo ruolo di presidente dell'Eca (l'Associazione dei Club Europei) e delle sue idee in merito alla possibilità di rivoluzionare il calcio continentale, in primis spingendo per la Superlega. "Juve-Porto è stata l'essenza del calcio e della Champions per sempre. Se Andrea Agnelli non lo vuole più, spero che il calcio non voglia più Andrea Agnelli", oppure "Vuole cambiare la Champions perché la Juve non sa vincerla", sono stati solo alcuni dei commenti più sferzanti nei confronti della Juventus. E c'è anche chi ha puntato il dito sul modo di gestire i calciatori dei bianconeri, come il patron del Tolosa Comolli: "Ha 120 calciatori e fa speculazione, li prende a 1 per rivenderli a 5".

In Spagna poi c'è addirittura chi ha paragonato la Juventus di Cristiano Ronaldo all'Ever Given, ovvero una nave arenata "all'apice delle sue ultime gesta". Su El Pais, infatti si è parlato di una società "annoiata" da quelle che sono state considerate come vittorie di routine, ovvero i 9 scudetti, incapace di superare il Canale di Suez arenandosi in malo modo troppo ingombrante e pesante, assai complicata da far ripartire. La dirigenza di corso Galileo Ferraris, alla continua ricerca del mix perfetto di forma e risultato garantito dall'irraggiungibile Guardiola, ha provato a realizzarla concedendo il timone a Pirlo, con quello che è stato definito un "principio di cecità che ha portato inevitabilmente al culmine di quella conquista dell'inutile".

Questa l'idea che ha "tormentato" a detta del quotidiano Andrea Agnelli, che si è imbarcato, in un progetto rivelatosi fallimentare dopo aver dato il benservito al comandante Sarri che, si legge su El Pais, "Era disprezzato perché indossava una tuta in panchina, fumava e imprecava alle conferenze stampa (anche se a questo punto aveva 10 punti in più)". Il risultato? Un flop, non solo in campo ma anche nei conti definiti un calvario. Perché infatti se non vincere lo Scudetto non rappresenta di certo un colpo durissimo da digerire dopo un dominio incontrastato, altrettanto non si può dire del ko contro il Porto negli ottavi di Champions, inaccettabile per la Juventus dopo quello contro il Lione della scorsa annata.

Per El Pais insomma inizia a sentirsi "l'odore del decadimento", tra progetto tecnico e conti della società che non tornano. In uno scenario da 200 milioni investiti senza avere "un attaccante puro, un direttore d'orchestra o un terzino sinistro per dare una pausa ad Alex Sandro", non può mancare anche un riferimento al giocatore più rappresentativo, ovvero Cristiano Ronaldo. Lui è definito l'emblema del "naufragio", costato una fortuna alla Juventus, e che non è riuscito ad essere garanzia di successo in Europa. Lui dunque viene considerato il passeggero più pesante dell'Ever given Juventus, che ora per tornare a muoversi dovrà fare i conti necessariamente con un alleggerimento importante, con manovre imponenti. Una di queste potrebbe essere proprio l'addio di CR7 con Mendes che si è già attivato in tal senso.