In Spagna hanno trovato un modo per annullare il contratto di Mbappé col PSG: “Non può giocare”
La Liga spagnola ha dichiarato guerra al Paris Saint-Germain ed è pronta a tutto pur di arginare lo strapotere economico del club francese, tale da auspicare una nuova regolamentazione finanziaria del mercato con norme più severe. La prima mossa è stata come sparare ad alzo zero: denunciare il club per il "contratto illegale" sottoscritto da Mbappé.
Toccherà all'avvocato francese Juan Branco (incaricato di impugnare quell'atto) studiare la strategia giusta per fare breccia nella giustizia francese, trovare l'appiglio affinché l'accordo di rinnovo formalizzato di recente sia invalidato e il calciatore "non possa giocare". La battaglia legale è solo all'inizio: se la prima raffica andrà a vuoto si farà ricorso alla Commissione europea o addirittura alla Corte di giustizia dell'Unione europea.
"Oggi Mbappé non può giocare per il PSG – le parole del legale -. Sappiamo che sarà difficile (il riferimento è alla strada intrapresa), tenendo conto che lo stesso presidente Emmanuel Macron gli ha chiesto di restare".
Ad aprire le ostilità era stato il numero uno del calcio iberico, Javier Tebas, che in tweet aveva sferrato il primo assalto ritenendo un insulto le condizioni contrattuali alla base del rinnovo: 130 milioni di euro alla firma, ingaggio di 30 milioni netti e la possibilità di controllare la totalità dei diritti d'immagine. "Dopo aver registrato perdite per 700 milioni di euro nelle ultime stagioni e con una massa salariale di oltre 600 milioni di euro, quello che il PSG sta facendo con Mbappé utilizzando grandi somme di denaro è un insulto al calcio".
Il piano di Branco, però, va ben oltre il caso Mbappé, la vicenda offre l'opportunità di aprire una riflessione profonda e nella conferenza stampa odierna ha chiarito come il punto di partenza sia il salary cup, il limite ai costi della rosa che la Liga si è imposta. Al ministro dello Sport transalpino, Amélie Oudéa-Castéra, chiederà la revoca di tutti i contratti che il Psg ha formalizzato a partire dal 25 giugno dell'anno scorso.
Perché proprio quella data? Sia perché allora avvenne l'ultima ispezione delle autorità francesi sui conti delle società sia perché ad agosto venne sancito l'ingaggio di Lionel Messi. Anche quell'accordo – come si apprende dal quotidiano Marca – finirà sotto i riflettori con la stessa intenzione di metterlo in discussione.
Sarà l'oggetto del ricorso amministrativo che presenterà all'organismo di vigilanza per lo sport dinanzi al quale solleverà obiezioni anche nei confronti della Ligue 1 e della presunta indulgenza verso il Psg in tema di applicazione delle regole del fairplay finanziario (le nuove saranno in vigore a partire solo dal 2025).
"Era previsto che in questa stagione il Psg avrebbe dovuto incassare 180 milioni di euro dalle cessioni dei giocatori per avere un equilibrio finanziario… invece ha venduto un solo giocatore per 7 milioni, e per di più ha rinnovato Mbappé".