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Guerra in Ucraina

In Russia censurano la Serie A: i messaggi di pace per l’Ucraina non possono andare in TV

Lunedì sera Milan-Bologna non è stata trasmessa in Russia, così come domenica del derby d’Italia Juventus-Inter è stato omesso tutto il pre-match caratterizzato dall’esibizione della cantante italo-brasiliana Gaia e dell’ucraina Kateryna Pavlenko.
A cura di Maurizio De Santis
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Un momento dell'esibizione delle cantanti, l'ucraina Kateryna Pavlenko e l'italo-brasiliana Gaia, prima di Juventus-Inter. In Russia hanno censurato tutto il pre-partita del derby d'Italia per i messaggi contro la guerra.
Un momento dell'esibizione delle cantanti, l'ucraina Kateryna Pavlenko e l'italo-brasiliana Gaia, prima di Juventus-Inter. In Russia hanno censurato tutto il pre-partita del derby d'Italia per i messaggi contro la guerra.
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Le partite del campionato italiano oscurate, in tutto oppure in parte, dalla censura ferrea dell'autorità di controllo di Mosca. Censura implacabile, scattata come forma di reazione alle iniziative di pace messe in atto dalla Lega Serie A e dai singoli club pubblicando messaggi sui maxi-schermi degli stadi oppure esponendo i colori della bandiera ucraina. È successo in occasione dei match in programma a San Siro e all'Allianz Stadium: ecco perché lunedì sera MilanBologna (il club rossonero ha fatto suo l'appello di Andriy Shevchenko) non è stata trasmessa in Russia, così come domenica del derby d'Italia JuventusInter è stato omesso tutto il pre-match caratterizzato dall'esibizione della cantante italo-brasiliana Gaia e dell'ucraina Kateryna Pavlenko che hanno intonato il brano di John Lennon, Imagine.

Per il regime del Cremlino, che ha messo il bavaglio a qualsiasi organo d'informazione indipendente e a tutti i social network tradizionali, è inaccettabile che siano veicolati immagini e messaggi del genere che contrastano la narrazione del conflitto in Ucraina scatenato con "l'operazione Z". È stato limitato anche l'accesso a Google News e qualsiasi altro canale o agenzia di stampa che non siano allineati e aprano una finestra sul mondo Oltrecortina.

L'ucraina Kateryna Pavlenko e l'italo-brasiliana Gaia canatano Imagine di John Lennon prima di Juventus-Inter.
L'ucraina Kateryna Pavlenko e l'italo-brasiliana Gaia canatano Imagine di John Lennon prima di Juventus-Inter.

Le stesse parole "guerra" e "invasione" sono vocaboli vietati, non possono essere utilizzati nei servizi dei Tg né in nessun altra trasmissione che si muova al di fuori del solco tracciato ai media dal leader, Vladimir Putin, e dalla sua accolita di fedelissimi. Una legge varata subito dopo la guerra scatenata contro il Paese di Zelensky ha ristretto ulteriormente la libertà d'informazione e punito in maniera molto severa la diffusione di "fake news".

Un provvedimento giustificato dal governo di Mosca con la "necessità di difendersi" dallo sciame di notizie fasulle e video artefatti (come quello sulla strage di civili a Bucha da parte dell'esercito russo) che minano a destabilizzare il Paese. Una norma che ha colpito tutte le testate nazionali e internazionali al punto che grandi network come BBC, CNN e CBC hanno sospeso tutte le attività in Russia.

Il supporto del Milan espresso nei confronti dell'Ucraina con una serie di iniziative sotto l'egida di "Ac Milan for Peace". L'ex Shevchenko lesse anche un messaggio di pace contro la guerra scatenata da Putin.
Il supporto del Milan espresso nei confronti dell'Ucraina con una serie di iniziative sotto l'egida di "Ac Milan for Peace". L'ex Shevchenko lesse anche un messaggio di pace contro la guerra scatenata da Putin.

Non è solo la Serie A a essere censurata. Nell'ultimo week-end è stata criptata e successivamente interrotta dopo una decina di minuti anche la partita della Bundesliga tra Borussia Dortmund e Lipsia: l'evento in onda sul canale Match!Calcio3 è stato oscurato perché in diretta tv spiccavano cartelloni luminosi che recavano scritte come scritte Stop war e #StandWithUkraine.

Alcune leghe internazionali hanno già interrotto il segnale e la trasmissione dei match in Russia. La Serie A per adesso – come spiegato dal neo presidente, Lorenzo Casini, ha scelto una posizione di attesa: "Continuiamo a trasmettere per veicolare il più possibile messaggi di pace ma siamo pronti a valutare soluzioni restrittive qualora anche altre leghe lo faranno in maniera compatta".

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