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“In riunione ero furioso”: Sarri racconta la verità sull’ultima stagione al Napoli

Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Porto-Lazio di Europa League. Il tecnico biancoceleste racconta anche una verità sull’ultima stagione a Napoli: “In riunione ero furioso”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La Lazio è chiamata a giocare una sfida complicata sul campo del Porto di Sergio Conceicao. La squadra di Maurizio Sarri dovrà confermare i progressi fatti vedere nell'ultima di campionato contro il Bologna con la vittoria per 3-0. Il tecnico biancoceleste si aspetta molto dalla squadra sperando di non vedere però mai più gli errori visti soprattutto nella sfida di Coppa Italia a San Siro contro il Milan. Occhi puntati su Ciro Immobile che non ci sarà in Portogallo a causa di un'influenza. “Ci siamo arrangiati nelle due gare prima della sosta senza Immobile e lo faremo anche domani – ha detto Sarri – In quelle gare abbiamo giocato anche molto bene".

Un po' di disappunto sul nuovo format della Uefa sui gol fuori casa che non valgono più doppio in trasferta: "C’è poco da dire, tante gare termineranno ai supplementari. Bisognerebbe trovare un modo per non dilatare le partite che vengono fatte a 65/70 ore da quelle successive". L'allenatore della Lazio teme molto la forza e il coraggio di questo Porto: "È imbattuto nel suo campionato ed è una squadra organizzata, ha giocatori esperti di livello e tanti giovani importanti come Titinho e Vieira con qualità formidabili – ha detto – È inutile parlare tanto del Porto perché i numeri parlano per lei, la preoccupazione sta nell’affrontare una squadra forte che ha grandissime qualità". 

Sarri sa benissimo che comunque sarà difficile affrontare il Porto senza Ciro Immobile. "Vediamo se migliora, se gli passa la febbre così da portarlo a Udine – ha aggiunto l'allenatore sull'attaccante campano – A noi lui ci fa comodo anche se sta all'80/90% delle sue condizioni". L'allenatore della Lazio spera però che tutti i giocatori possano scendere in campo con la stessa concentrazione che mettono per le gare di campionato dove i biancocelesti hanno trovato sicuramente maggiore continuità rispetto alle coppe:

"È difficile entrare nell’inconscio dei giocatori – ha raccontato Sarri all'improvviso ricordando un aneddoto legato al suo Napoli – Io allenai una squadra con cui persi la prima gara di Champions (contro lo Shakhtar 2-1 il nella fase a gironi della stagione 2017/2018 ndr) il giorno dopo nella riunione tecnica ero inferocito, ma due giocatori mi dissero: ‘Mister lo sa anche lei che siamo rimasti solo per il campionato'. Mi piacerebbe invece che in campo si entrasse sempre allo stesso modo". 

Sarri poi sa benissimo di quanto possa essere gravosa dal punto di vista fisico e mentale una competizione come l’Europa League: "È una manifestazione dispendiosa, non semplice, si finisce di giocare alle 11 di giovedì sera e non abbiamo neanche la possibilità di giocare il lunedì in campionato come succedeva anni fa". Nessun confronto può reggere con l'esperienza al Chelsea culminata con la vittoria della stessa Europa League nell'annata 2018/2019: "Al Chelsea era più semplice perché comunque avevo una rosa con tantissimi giocatori di alto livello – ha aggiunto ancora – Ci possono essere squadre più forti di noi ma vogliamo rimanerci a lungo".

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