“In Italia potrei giocare solo in un’altra squadra oltre la Juve”: Buffon fa il nome
Presi dal valzer vorticoso degli allenatori, negli ultimi giorni è passata in secondo piano la situazione relativa al futuro di Gigi Buffon, assolutamente non intenzionato ad appendere i guantoni al chiodo, pur a dispetto del dubbio lasciato nelle sue dichiarazioni dopo l'annuncio dell'addio alla Juventus.
La verità è che il portiere carrarino a 43 anni si sente ancora al top europeo, come peraltro dimostrano le sue prestazioni quest'anno quando chiamato in causa da Andrea Pirlo. Buffon vuole continuare e aspetta l'offerta che tocchi le corde giuste, qualcuno "che possa trascinarlo nel suo sogno". Non a caso si era parlato di José Mourinho, ma adesso la pista Roma tramonta, così come altre italiane, visti i paletti messi dal campione del mondo di Berlino circa il suo futuro.
La sua risposta spazza via i dubbi, a precisa domanda posta a Buffon in un'intervista a ‘GQ': "Un ritorno al Parma? Non lo so perché del Parma non ho sentito nessuno. Prima di tutto devo vedere se continuerò a giocare, perché ho detto che mi sarei preso venti giorni, poi in piena serenità deciderò se continuare e dove, o se smettere, perché sono abbastanza appagato dalla mia carriera che non ho bisogno di fare qualcosa in più, a meno che non me lo senta dentro fortemente. Sicuramente Parma e Juve sono le uniche squadre in cui potrei giocare in Italia, però se voglio qualcosa che mi possa fare crescere come persona, questo qualcosa me lo può dare solo l’estero".
Se Parma sembra dunque una pista possibile, ma di fatto destinata a non concretizzarsi, tutto sembra portare all'estero, ma anche lì Buffon mette un bel paletto: "Dove mi vedrete sinceramente non ne ho ancora la più pallida idea, anche se tutto mi porta a uscire dall'Italia, perché alla fine l’esperienza di Parigi per me è stata bellissima, mi ha arricchito calcisticamente e umanamente, mi sono sentito una persona migliore. Se voglio continuare a progredire come uomo devo cercare di fare un altro tipo di esperienza che non sia in Italia, perché già solo l’idea di imparare un'altra lingua, venire a contatto con altra gente e superare difficoltà di qualunque tipo, sono tutti step che ti danno tanta sicurezza. E io sento che sto bene quando capisco che faccio qualcosa per migliorarmi come persona e non solo come calciatore. Al mio procuratore ho detto di non guardare nel nord Europa perché non è uno dei miei desideri. È qualcosa che escludo a priori".
Ed infatti il Benfica risponde esattamente a queste esigenze, con la calda Lisbona pronta ad accogliere Buffon. Ma occhio anche alle piste Siviglia ed Olympiacos, dove il calore non è soltanto climatico: Gigi ha bisogno di essere circondato dalla stessa passione che arde ancora nel suo cuore.