In Brasile non perdonano più nulla a Neymar, l’ultimo pretesto è Pelé: “Messi l’avrebbe fatto”
"Prima di Pelé il calcio era semplicemente uno sport e il 10 solo un numero". Così aveva voluto rendere omaggio dai propri account social Neymar Jr di fronte alla notizia della scomparsa di Pelé, avvenuta a 82 anni dopo una lunga lotta al cancro. Un estremo saluto che aveva mostrato al mondo lo speciale legame che univa O'Rei e O'Ney, manifesto a tutti e da sempre in Brasile considerato un ulteriore filo conduttore interminabile che faceva cavalcare la bellezza del calcio bailado sulle onde del tempo. E invece, proprio nel giorno in cui si sono celebrati i funerali della Perla Nera, incastonati nei tre giorni listati a lutto per celebrarne la grandezza, un Paese intero si è rivoltato contro Neymar, assente ingiustificato.
Un clamore che ha scatenato ulteriori e feroci critiche alla stella del PSG che da sempre divide l'opinione pubblica mondiale e un Paese intero spaccato tra che ne venera le doti sopraffine in campo e chi non ne ha mai sopportato i comportamenti considerati troppo spesso oltre le righe. E così, la mancata presenza di Neymar ha dato il là per attaccarlo utilizzando a pretesto il rito funebre di Pelé al quale hanno partecipato le massime autorità governative e sportive brasiliane e non solo. Un'assenza rumorosa che ha offuscato in parte anche l'ultimo commosso ricordo verso uno dei più grandi in assoluto del firmamento mondiale che Neymar Jr aveva dedicato a O'Rei.
Durante una delle trasmissioni brasiliane più seguite, "Brasil Urgente", è bastato un commento negativo da parte del presentatore, José Luiz Datena, per scatenare l'ondata di sdegno nazionalpopolare. "Se Neymar voleva essere liberato, sarebbe venuto" ha detto il presentatore durante il suo show. "Neymar avrebbe potuto benissimo fare pressione sul PSG per venire qui. Ha già pressato più volte il club per partecipare alle feste, perché non ha chiesto al PSG di poter dire addio di persona a Pelé? Penso che Neymar, in quanto giocatore brasiliano, avesse l'obbligo di venire a vedere la bara di Pelé per salutarlo un'ultima volta. Era importante per il calcio brasiliano". Datena ha mostrato il proprio totale imbarazzo in diretta proseguendo nel suo soliloquio ad alta voce: "Se si fosse chiesto a Messi di non andare, avrebbe lasciato l'Argentina e l'avrebbe fatto… Vederlo qui sarebbe stata una immagine molto bella , un segnale forte per il calcio brasiliano. Ai tempi di Pelé era diverso, i ragazzi non guadagnavano quasi niente e giocavano come matti, si divertivano a giocare a pallone. Oggi un ragazzo si diverte solo quando sta per firmare un contratto pensando al simbolo del dollaro… La presenza del padre di Neymar è importante? Certo che lo è. Ma non è Neymar".
Così l'effetto domino non è tardato ad arrivare: in diverse trasmissioni in Brasile la notizia è stata rilanciata fino a scaldare anche le reazioni tra i tifosi del Santos che non hanno accettato la mancata apparizione di "O'Ney" in una giornata considerata storica per il calcio brasiliano. Alcuni tifosi hanno iniziato anche a tempestare di post i social media del PSG chiedendo spiegazioni per il mancato "permesso" e, quando hanno avuto segnali che non vi fosse nessun ‘divieto' ufficiale da parte del club e che l'assenza fosse giustificata unicamente per una scelta personale, la rabbia si è riversata tutta verso Neymar.
Ai funerali è apparso solamente il padre di Neymar, che ha provato a dare un significato all'assenza rumorosa del figlio ma non è bastato: "Oggi sono qui io per rappresentare la famiglia, abbiamo perso molto. Ha ispirato così tante persone e lo sport e ci ha portato qui oggi. Ha ispirato tutte le generazioni, è sempre stato un riferimento. Mio figlio mi ha chiesto esplicitamente di essere qui: sappiamo cosa vuol dire perdere qualcuno e non solo abbiamo perso un atleta, abbiamo perso un cittadino, la persona Pelé" E alla fine, a chi insisteva nel sapere se Neymar Jr fosse arrivato, ha chiuso in modo lapidario l'argomento: "No, non verrà".
Parole che invece di chiudere la questione l'hanno riaccesa ancora più forte, con moltissimi brasiliani che hanno preso spunto della presenza di altri giocatori del PSG che in queste ore erano proprio dall'altra parte del mondo, in America, ad assistere alle gare di NBA e immortalati sui social, come Mbappè e Hakimi. Situazioni differenti, ma ulteriore pretesto per mettere alla berlina ancora una volta Neymar che, al contrario di Pelé, invece di unire un intero Paese con le sue giocate, lo ha spaccato. Forse, definitivamente.