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Immobile incenerisce in tv l’esultanza di Mancini: “C’è chi lo fa con stile, chi meno”

L’attaccante della Lazio non fa nomi ma, quando gli viene chiesto cosa è successo in quel finale nervoso, chiarisce: “Ho visto un po’ di caos… cose da derby”. Poi censura il difensore della Roma che ha sventolato una bandiera laziale raffigurante un topo.
A cura di Maurizio De Santis
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La provocazione di Paulo Dybala e l'euforia senza freni, irrispettosa, di Gianluca Mancini. Ciro Immobile non fa nomi ma quando dice "c’è chi esulta con stile e chi meno" il suo riferimento è chiaro. Nel corredo accessorio del derby vinto dalla Roma contro la Lazio ci sono anche le due istantanee di quei momenti molto caldi del match: i giallorossi si sono presi tutto, utilizzandolo come companatico di una giornata che li rilancia nella corsa alla qualificazione in Champions, dà la carica giusta anche per affrontare le prossime sfide in Europa.

Dentro e fuori dal rettangolo verde è successo di tutto. Il parastinco mostrato da la Joya a Guendouzi (quello celebrativo della conquista del Mondiale in Qatar contro la Francia) e la bandiera coi colori biancocelesti che raffigurava un ratto sventolata dal difensore hanno acceso gli animi. E se nel primo caso il ‘faccia a faccia' tra calciatori ha rischiato di degenerare in rissa, nel secondo lo stesso Mancini ha provato a sgonfiare il clamore che s'è creato intorno al suo gesto. Lo ha definito solo goliardia: "Ho preso la prima bandiera che mi hanno passato, non avevo alcuna intenzione di mancare di rispetto".

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La replica di Immobile, in particolare in riferimento al secondo episodio è stato molto netta. Nel collegamento su Dazn tra il rettangolo verde dell'Olimpico e l'area interviste Diletta Leotta gli chiede se c'è stata qualcosa che ha "un po' infastidito". Chiaro a cosa allude, considerata la tensione e il nervosismo che si sono manifestati anche a fine incontro.

"Ho visto un po' di caos – le parole dell'attaccante della Lazio -. Ma queste sono cose che fanno parte di un derby e ci stanno". Non ci stanno invece altri tipi di atteggiamenti. "C’è modo e modo di esultare, c’è chi lo fa con stile chi meno… ma questi sono punti di vista".

Fin qui la riflessione sugli aspetti anche più deleteri del folklore. Il ragionamento di Immobile si sposta sulla stagione propria e della Lazio, entrambe al di sotto delle attese. "Una stagione del genere, tra infortuni e gol sbagliati, abbatte anche quelli come me che sono abituati a pensare sempre positivo. E' davvero devastante sotto l'aspetto mentale". 

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Spesso al centro della contestazione (ha subito anche un'aggressione, per fortuna solo verbale, mentre era in auto con moglie e uno dei figli), il bomber biancoceleste mette a tacere anche le voci che lo vorrebbero all'ultimo derby in maglia biancoceleste. "Fino a quando potrò dare qualcosa per la Lazio, rimarrò qui. La mia storia non si cancella. Il chiacchiericcio sul mio conto fa parte del gioco, soprattutto quando le cose non vanno bene. Però, ho ancora due anni di contratto e so cosa posso ancora dare a questa maglia".

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