Immobile in panchina con gli occhi lucidi, poi lancia un messaggio all’Italia: “Restiamo uniti”
Ha un rapporto contrastato con la Nazionale Ciro Immobile, che da tempo è uno dei senatori azzurri, con l'Italia ha vinto gli Europei da protagonista, ma ha mancato anche due qualificazioni ai Mondiali. Da Spalletti è stato nominato capitano, un grande onore ma anche una grande responsabilità. Immobile il suo lo ha fatto, perché il cartellino lo ha timbrato a Skopje, ma non è bastato e a fine partita il centravanti della Lazio ha mostrato il suo grande rammarico.
Reduce da una stagione non esaltante, per colpa anche degli infortuni, Immobile è diventato il capitano degli Azzurri, le presenze lo mettono davanti a Donnarumma (e a Verratti, rimasto a casa). Il primo tempo del match di Skopje non è stato straordinario, ma nella ripresa sono bastati tre minuti per insaccare il gol del momentaneo 1-0. Un gol da vero bomber, il 17° con la maglia della Nazionale, che però non è valso i tre punti. Perché Bardhi con una super punizione ha sorpreso Donnarumma. Spalletti così ha iniziato con un pareggio.
E così quando è finita la partita Immobile prima di tornare negli spogliatoi si è accomodato in panchina e si è commosso. Forse non erano lacrime, ma gli occhi erano lucidi. La tensione si sente eccome, pure se di anni sulle spalle ce ne sono tanti e di partite se ne sono giocate tante.
La delusione per quel pareggio l'ha mostrata nell'intervista alla Rai. Un'intervista a caldo nella quale Immobile ha definito bene la partita e ha subito, da capitano vero, invitato la squadra a guardare con fiducia alla partita di martedì con l'Ucraina, che si terrà a Milano: "Questo è un momento dove bisogna stare uniti. Ci gira così. Oggi abbiamo preso un tiro e un gol, avevamo fatto anche la nostra partita nel primo tempo nonostante il campo brutto. Siamo scesi in campo bene, peccato. Abbiamo avuto delle occasioni, siamo stati bravi a crearle e metterci in condizione di fare gol. Ci tocca rifarci martedì, perché sarà una partita fondamentale".