Imbarazzo tra Spalletti e De Laurentiis al Gran galà del calcio: dialogo rubato e un gesto sul palco
L'azzurro della Nazionale e quello del Napoli che gli è rimasto sulla pelle assieme allo scudetto tatuato sul braccio. Al Gran galà del calcio italiano Luciano Spalletti sale sul palco e va prendersi il premio per l'impresa fatta alla guida dei partenopei. Ha parole di elogio per la squadra che "aveva un corpo unico, era incredibilmente collaborativa. E si è visto su delle giocate, come il calcio d’angolo a Reggio Emilia (il ripiegamento col Sassuolo dopo un angolo battuto male, ndr)", incassa i complimenti del presidente, Aurelio De Laurentiis, ma da un gesto che fa pochi istanti prima gli venga consegnato il riconoscimento e da un altro momento della cerimonia, durante il quale si ritrova a chiacchierare con Eduardo De Laurentiis col papà patron sullo sfondo, s'intuisce che qualcosa di non dissolto è rimasto.
Che dietro l'addio per troppo amore c'è dell'altro. Che tra lui e il massimo dirigente c'è il sapore agrodolce che resta in bocca quando la parola fine è sì senso di liberazione ma ti lascia addosso anche una patina di nostalgia e di imbarazzo. Napoli e il Napoli hanno rappresentato molto a livello emotivo, professionale e umano per l'attuale ct dell'Italia. Basta dare un'occhiata all'abbraccio sincero e caloroso con Kvaratskhelia oppure all'affetto che c'è ancora negli occhi del capitano, Di Lorenzo.
Non c'è stato, però, lieto fine nella conclusione del rapporto con la società. E vissero tutti felici e contenti è epilogo che c'è solo nelle favole, nel calcio e nella vita reale va diversamente. Del resto, le asperità emerse dopo l'addio e il caso legale scoppiato prima di accettare il nuovo incarico federale sono solo la punta dell'iceberg di un rapporto tra tecnico e presidente che è stato (sempre) rose e fiori. Spalletti lo lascia trasparire con un atteggiamento chiarissimo.
"Abbiamo parlato di una storia d'amore meravigliosa quella tra lei e il Napoli – dice la conduttrice dell'evento, Federica Masolin -. Dicevamo con il presidente che a volte amare vuol dire lasciar liberi e sentirsi liberi". L'espressione del viso e la mimica di Spalletti che si aiuta con le mani per sottolineare l'esagerazione del concetto, che in fondo in fondo le cose non stanno proprio così, la lasciano interdetta. "No? Nooo?! Va bene… non disquisiamo sull'amore ma sull'amore tra lei e il Napoli".
Il riferimento è alle parole che De Laurentiis aveva pronunciato parlando dell'ex allenatore, andato via nonostante fosse ancora vincolato contrattualmente al Napoli. "È stato un matrimonio felice, talmente felice che quando mi ha detto che non se la sentiva più di andare avanti, anche se potevo andare avanti, ho deciso di lasciarlo andare. Avendo vinto lo scudetto e regalato a questa città un sogno che durava 33 anni, bisogna anche ringraziarlo".
Il presidente prosegue nel discorso e una punta d'amarezza si evince anche dalle sue parole. Gli viene ribadita la riflessione sul gesto d'amore e lui lo inquadra così: "Nella vita è molto importante l’affetto. Nella vita sono stato molto generoso, è una cosa che ti insegna il cinema oltre ad essere un vero imprenditore. Questo devo dire che purtroppo nel calcio non l’ho trovato. Comunque ringrazio Luciano Spalletti, i miei calciatori che dopo verranno premiati, il direttore Giuntoli con cui abbiamo condiviso 8 anni, l'ad Chiavelli, ma soprattuto i tifosi del Napoli".
In un video di Sky Sport girato all'interno della sala c'è ancora un istante che fotografa la situazione d'impaccio che c'è tra Spalletti e De Laurentiis. Il ct sta parlando con Edoardo, il figlio del patron. Lui è nei pressi, ascolta tutto. L'ex allenatore lo ha notato ma non è così affabile nei suoi confronti.
A un certo punto il massimo dirigente s'insinua nel breve dialogo: "Mi devi sempre invitare in campagna da te – dice a Spalletti -. Una bella rimpatriata per il Napoli in campagna. Tanto fino a marzo non hai più partite della Nazionale. È difficile allenare la Nazionale vero?". Spalletti abbozza, sorride, scuote il capo ma non tende il braccio per quel giro di tarantella: ha avuto, ha dato, il passato lo già lasciato alle spalle.