Imbarazzo nel Manchester United, costretto a giocare con le maglie dei tifosi: è l’eredità di De Gea
A Manchester, sponda Red Devils non finiscono mai i problemi attorno alla squadra di ten Hag tornata nel vortice delle critiche dopo la batosta subita nel derby contro il City davanti ai propri tifosi, a certificazione di un'altra stagione a dir poco difficile. I risultati latitano, il campionato sembra già compromesso e il baratro della contestazione ad un passo. A ciò si è aggiunta una situazione ulteriormente imbarazzante di un club allo sbando: i giocatori stanno scendendo in campo senza indossare le maglie ufficiali ma le "repliche", quelle messe a disposizione dei propri tifosi. Per un problema di taglie.
Una situazione piuttosto imbarazzante per una delle società più vincenti d'Inghilterra che non riesce più a risollevare la testa e riportarsi ai consueti livelli. Da diverse settimane, infatti, i calciatori del Manchester United giocano le partite ufficiali non indossando più le maglie preparate direttamente dallo sponsor tecnico, l' Adidas, fornitore ufficiale di tutta l'attrezzatura del club, che ha anche recentemente rinnovato l'accordo col club. A rivelare l'assurda situazione è stato il Daily Mail che ha verificato come Marcus Rashford e i suoi compagni di squadra considerano le loro divise troppo strette per poterci giocare.
Un problema che non è di poco conto e che ha portato a creare ulteriori disagi ai calciatori in campo non gradendo la scelta di Adidas nel disegnare per gli uomini di Erik ten Hag modelli dal taglio più stretto e aderente, rispetto alle cosiddette "repliche", ovverosia le maglie ufficiali vendute al grande pubblico. Ma non c'è un problema unicamente di casacca perché il tabloid inglese conferma che i problemi sarebbero legati anche ai calzettoni, descritti come troppo stretti ai polpacci.
Alcuni giocatori avrebbero anche provato a tagliarli da soli, senza molto successo. E così ecco la scelta estrema: dalla partita contro il Tottenham giocata (e persa) lo scorso 19 agosto in Premier League, i Red Devils hanno deciso di indossare le divise vendute ai tifosi, ritenute più comode.
La situazione – assicura il Daily Mail – riguarda tutti, nessuno escluso. Persino l'ex Inter, Andre Onana, avrebbe avuto problemi con la sua divisa a tal punto che dopo la vittoria contro lo Sheffield, lo scorso 21 ottobre, il portiere camerunese avrebbe preteso di cambiare maglia, optando anche lui per una "replica" più comoda. Così si è entrati in conflitto con l'Adidas che a inizio stagione aveva deciso di apporre alcune modifiche proprio perché l'anno scorso, David De Gea aveva lamentato più di una volta di avere una divisa troppo larga che gli impediva i movimenti adeguati. Così la casa sportiva tedesca aveva optato a inizio campionato per maglie elasticizzate aderenti al corpo, su volontà proprio del portiere spagnolo, svincolatosi in estate e già abbondantemente rimpianto. Aggiustamenti che hanno alla fine creato un problema opposto.
Mentre Adidas sta cercando di porvi rimedio, cercando una soluzione per accontentare i giocatori, al momento non si sa quando si potranno avere le nuove divise dovendosi accontentare degli identici prodotti presenti negli store ufficiali dedicati ai tifosi. Una preoccupazione e grattacapo ulteriori per un club sempre più in balia degli eventi e che attualmente occupa un anonimo 8° posto in Premier League, dove ha già rimediato 5 sconfitte in 10 gare e che si appresta ad affrontare il Newcastle in Coppa di Lega, prima di tornare in campionato e giocarsi le proprie chances in Champions. Difficile attribuire gli scarsi risultati in campo a delle semplici divise, certo è che ai Red Devils da diversi anni non ne va letteralmente bene più una.