Ilicic racconta cos’è accaduto dopo il Covid e il successivo addio all’Atalanta: “Non ne potevo più”
Quando si parla di Josip Ilicic non si può non pensare a quella magica serata di Valencia quando lo sloveno fu assoluto protagonista in Champions con l'Atalanta segnando ben quattro gol agli ottavi. Fu una delle ultime partite disputate prima del lockdown e dalla pandemia Covid che ha messo in ginocchio il pianeta. Fu anche una delle ultime volte in cui il calcio vide brillare in tutto il suo splendore la stella di Ilicic: "Ho ancora il pallone di quella notte". Da quel momento il fantasista sloveno visse un momento difficile della sua vita che lo portò poi ad andare via da Bergamo e dall'Atalanta.
Per diversi mesi mesi non fu chiaro cosa fosse successo al calciatore che oggi in un'intervista ad AS ha raccontato qualcosa di quei momenti. "Mi è mancato tutto. Arrivò un punto in cui non sentii più il bisogno di giocare ad alti livelli e decisi di portare la famiglia a casa – spiega -. La verità è che non sopportavo più tanta pressione, giocando ogni tre giorni. Dopo la pausa COVID ho sofferto troppo, non ero più lo stesso e sentivo in cuor mio che era arrivato il momento di dire basta. Avevo promesso di tornare il giorno in cui sarei partito da Maribor e l'ho mantenuto".
L'addio di Ilicic all'Atalanta e il ritorno a casa: "Ho chiesto di andare via"
Ilicic lasciò Bergamo e l'Atalanta: "Mi ero preso una pausa per recuperare fisicamente, ma avevo l'obiettivo di potercela fare – spiega -. Però cominciavo a sentire qualcosa di diverso dentro di me. Non ne potevo più. Se non stai bene mentalmente, non puoi durare fisicamente e se non posso dare il massimo, preferisco fare un passo indietro". Lo sloveno ha poi aggiunto: "Non ha accettato di stare in panchina e il calcio non è solo una questione di soldi, altrimenti sarei andato in Cina o in Arabia Saudita. Il calcio è amore".
La decisione di lasciare l'Atalanta arrivò poi dopo qualche anno e diversi mesi tra campo e panchina: "Dopo un mese di confinamento ho chiesto al club di andare via – spiega Ilicic a proposito del periodo del Covid -. Soffrivo troppo senza la mia famiglia. Una volta arrivato lì ho capito che era quello di cui avevo bisogno e che il calcio non faceva più per me. Giocando ogni tre giorni sei sempre in viaggio, non hai una vita privata e non potevo accettare che la mia famiglia mi vedesse soffrire. Mi sentivo di nuovo ‘bambino', per essere felice".
Ilicic aveva già un accordo con il Napoli, parlò con Ancelotti
Valencia ma anche calciomercato per Ilicic che svela di essere stato a un passo dal Napoli: "Era praticamente fatta ma alla fine l’Atalanta ha deciso di non lasciarmi partire – ha spiegato -. Per loro era fondamentale ma avevo già accettato l'offerta del Napoli e parlato con Ancelotti, mi ha detto due o tre parole sul calcio… e poi mi ha parlato della vita. Mi raccontò cose di Napoli: ‘Dai, vieni, andiamo a mangiare, a bere…'. (Sorride). Ne aveva parlato anche con Mertens e con il ds Giuntoli. Ero convinto, volevo andare lì per vincere il campionato e giocavo molto bene, fisicamente ero un animale".