video suggerito
video suggerito

Il Werder Brema sfrutta una norma Fifa e non darà giocatori alle Nazionali

Il Werder Brena ha già comunicato che non presterà giocatori alle Nazionali per le partite estere, sfruttando una normativa Fifa che tutela i club per l’isolamento preventivo dal Covid. Una scelta che potrebbe fare tendenza perché ovunque c’è malcontento diffuso e la pausa è oramai alle porte: il 15 novembre.
A cura di Alessio Pediglieri
101 CONDIVISIONI
Immagine

E' al momento un caso isolato ma non resterà tale: il Werder Brema ha deciso di non lasciare partire i propri giocatori in caso di convocazione delle rispettive nazionali utilizzando una normativa Fifa in atto causa la pandemia di coronavirus e che prevede protocolli di isolamento precauzionale. Una scelta ovviamente polemica nei  confronti di appuntamenti sempre più serrati che si accavallano con le problematiche contingenti e che costringono spesso i club a ritrovarsi senza giocatori o con giocatori infortunati o contagiati.

Un problema che in Italia, recentemente era stato portato avanti dall'Inter per voce e parole di Beppe Marotta che non si era tirato indietro davanti a questo tipo di problematica evidenziando le varie situazioni alle quali ha dovuto far fronte la società nerazzurra: calciatori non al cento per cento ma comunque convocati (Sanchez), altri che si sono ritrovati positivi al Covid in ritiro e che sono rientrati con diversi giorni di ritardo (Skriniar). Il tutto mentre gli impegni sono sempre di più e il pericolo di pandemia e di contagio sempre più elevato.

"Saremo molto più selettivi e rigidi" aveva sentenziato Marotta e sembra che l'abbiano sentito fino in Bundesliga: nessun giocatore per la prossima pausa di novembre per le Nazionali lascerà il club e la Germania. Nessun trasferimento all'estero, adoperando le normative internazionali che salvaguardano la salute pubblica e tutelano le società. Dunque, anche nessuna sanzione: secondo le regole adottate dalla Fifa, infatti, i club non devono rilasciare i loro giocatori per rappresentare i loro paesi se ciò implicasse un periodo obbligatorio di autoisolamento di almeno cinque giorni.

E' un precedente che può fare tendenza perché il malcontento è generalizzato, ovunque ci sono club che lamentano la richiesta dei propri giocatori quale principale causa che implica problematiche serie alle società, che devono pensare ad avere un organico a disposizione per poter scendere regolarmente in campo. La prossima pausa è alle porte: i campionati si fermeranno a metà novembre, per gli impegni delle Nazionali. E' la seconda delle tre pause stabilite in questa stagione, la prossima e ultima pausa scatterà il 28 marzo.

Nell’Allegato 1 del "Regolamento sullo status e il trasferimento dei giocatori" sottoscritto dalla Fifa lo scorso ottobre, davanti al ritorno della pandemia, le decisioni sono state chiare e il club tedesco si appella proprio a queste norme, tra cui si legge: "Le regole relative al rilascio di giocatori alle squadre delle federazioni, come previsto , si applicano normalmente tranne nei casi in cui:

  • è previsto un periodo obbligatorio di quarantena o autoisolamento di almeno cinque (5) giorni all’arrivo nel paese del club che ha l’obbligo di cedere il giocatore a una nazionale o il luogo in cui si svolgerà una partita della nazionale
  • c’è una limitazione al viaggio da o verso una delle due località di cui sopra
  • ai giocatori di una nazionale non è stata concessa un’esenzione specifica dalle autorità competenti in merito alle suddette decisioni"
101 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views