Il vile gesto di due tifosi è inumano: ridono mostrando la foto del piccolo Bradley morto di cancro
L'Inghilterra è indignata per quando accaduto venerdì sera e poi diffusosi ovunque nelle ultime ore: il gesto vile, disumano, spregevole, di due tifosi dello Sheffield Wednesday, presenti sugli spalti di Hillsborough per assistere al match di Championship contro il Sunderland. Partita finita in una disfatta 3-0 dei padroni di casa, che sono già a rischio retrocessione dopo appena 9 giornate in cui hanno ottenuto lo straccio di soli 2 punti senza vincere nessuna partita.
Chi è sicuramente da retrocessione nella scala evolutiva del genere umano è la coppia di tifosi che sono stati immortalati nel ridere mentre uno di loro teneva in mano il telefonino mostrante una foto di Bradley Lowery, il piccolo tifoso del Sunderland tragicamente morto per una rara forma di cancro nel 2017. Una storia che aveva commosso tutti Oltremanica, così come aveva toccato i cuori l'amicizia stretta tra il bambino e l'attaccante Jermain Defoe, allora militante nei Black Cats. Il calciatore non aveva smesso un attimo di stare vicino a Bradley mentre lottava disperatamente per la vita ed era rimasto con un dolore indicibile alla sua morte, avvenuta a soli 6 anni.
Un'umanità di cui non si vede traccia nel ghigno sguaiato dei due tifosi dello Wednesday, il cui comportamento ha indotto lo stesso club di Sheffield a prendere posizione, spiegando che sta indagando sull'episodio e scusandosi con i tifosi del Sunderland e con i cari di Bradley: "Siamo a conoscenza delle immagini che circolano e abbiamo avviato un'indagine immediata insieme alla polizia del South Yorkshire. Condanniamo fermamente questo comportamento oltraggioso e assolutamente deplorevole. Possiamo solo scusarci per l'indubbio dolore causato alla famiglia e agli amici di Bradley".
Le foto dei due hanno provocato una pioggia di insulti nei loro confronti, con richiesta unanime che siano banditi per sempre dagli stadi, e non ci è voluto molto tempo per arrivare alla loro identificazione: si tratta di due fratelli, che hanno provveduto immediatamente a cancellare i propri profili social. Le critiche sono state tali che è dovuto intervenire pubblicamente perfino l'ex datore di lavoro di uno dei due, precisando che "è un ex dipendente e non è più impiegato presso l'azienda da qualche tempo".
Il clamore della vicenda ha indotto a commentarla con grande amarezza anche la madre del bambino, Gemma, che ha pubblicato un messaggio sulla pagina Facebook della Bradley Lowery Foundation, un ente di beneficenza fondato dopo la morte del piccolo: "Oggi non è stato il sabato che mi aspettavo, dopo aver ricevuto parecchie chiamate e messaggi riguardanti una foto che circola sui social. Ho ricevuto una visita dalla polizia di Durham per verificare che io stia bene, e hanno informato me e Carl che la polizia dello Yorkshire ora sta affrontando la situazione e la sta prendendo molto seriamente".
"Comprensibilmente la gente è arrabbiata, se non fosse così arrabbiata lo sarei io – ha continuato Gemma – Bradley era ed è ancora molto amato nella comunità del calcio, per cui sono molto grata, ma devo chiedere a tutti di lasciare che la polizia faccia il proprio lavoro e si occupi di queste vite basse. Voglio ringraziare lo Sheffield Wednesday per la rapida condanna e per il sostegno dimostrato dai loro tifosi. Come diciamo sempre, IL CANCRO NON HA COLORI, e come tutti sappiamo può colpire chiunque in qualsiasi momento. Grazie a tutti per le vostre belle parole, ci ha aiutato molto e facciamo quello che sappiamo fare meglio alla Bradley Lowery Foundation e trasformiamo questo negativo in positivo. Condividiamo questa bellissima foto iconica".
Un'orribile vicenda, che per i due tifosi responsabili non finirà con la semplice cancellazione dei propri profili social: non ci può essere spazio per gente così, non solo in uno stadio ma nella società civile. Nella tarda serata di ieri i due sono stati arrestati. La polizia del South Yorkshire ha comunicato che un uomo di 27 anni e uno di 31 anni sono trattenuti con l'accusa di oltraggio alla pubblica decenza e rimangono in custodia in cella.